mercoledì 27 maggio 2015

La rieducazione gender passa dalle vaccinazioni di Andrea Lavelli, 27-05-2015, http://www.lanuovabq.it/


Il tempo delle famiglie, abbracciarsiVai per il vaccino del figlio e torni con la lettura adatta per iniziare a educare la prole secondo il pensiero unico gender.

È quello che potrebbe succedervi portando vostro figlio negli ambulatori di un’Azienda Sanitaria Locale come quella di Biella o di altre province italiane dove è stato attivato il progetto In Vitro – promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali insieme al Centro per il libro e la lettura e Arte Cultura Spettacolo – per diffondere la lettura in particolare tra i più piccoli. Il progetto prevede, tra le altre cose, la distribuzione gratuita di kit contenenti libri in omaggio selezionati da un apposita commissione.

All’interno di questo kit alcuni genitori biellesi hanno segnalato di aver trovato alcuni opuscoli e qualche libro, tra cui “Il libro delle famiglie”, che compare nella lista dei libri consigliati dallo staff del progetto per i bambini da 0 a 3 anni e particolarmente suggeriti ai genitori per la lettura ad alta voce ai loro figli. Il libro, scritto da Todd Parr ed edito da Piemme (quella della collana del Battello a vapore, per intenderci) ricorda già dalla presentazione che “ci sono tantissimi modi di essere una famiglia!”. E infatti nel libretto tra coloratissimi disegni si legge che “tutte le famiglie amano abbracciarsi,” che “alcune famiglie sono dello stesso colore, mentre altre sono di colori diversi,” e fin qui tutto bene; poi che “alcune famiglie assomigliano ai loro animali,” qualunque cosa questo significhi… e infine che “alcune famiglie hanno due mamme e due papà,” con tanto di inequivocabile disegno di una cosiddetta famiglia omogenitoriale formata da due uomini e due donne.

Accompagna il tutto una lettera del Ministro Franceschini che auspica che i genitori aiutino a “diffondere la buona pratica della lettura sin dalla primissima infanzia per assicurare ai vostri bambini una migliore crescita intellettuale e affettiva”.

Il tempo delle famiglie, abbracciarsi

Di fronte a questo fatto non possono che venire alla mente alcune domande. Ad esempio cosa c’entri la distribuzione di libri con tematiche di questo tipo (per di più rivolti a bambini da 0 a 3 anni) con le normali vaccinazioni dell’infanzia, e soprattutto chi ha ritenuto di inserire questo libro nella lista dei titoli consigliati per la prima infanzia e perché.

Non può non venire in mente la Strategia nazionale LGBT (clicca qui) siglata dall’allora Ministro Fornero e da decine di associazioni omosessualiste nel 2013 e che prevede campi di azione in particolare nella scuola e nel mondo del lavoro. Insomma, episodi di questo tipo, uniti ai tanti cui stiamo assistendo nelle scuole italiane, sembrano richiamare un’infiltrazione capillare dell’ideologia gender per modellare la società secondo il diktat LGBT.

Carla Ida Salviati, a capo del Gruppo di lavoro per la valutazione e la selezione dei libri da acquistare nell’ambito del progetto In Vitro spiega che il libro di Parr “appare attraversato da un forte messaggio di affettività e solidarietà, riconoscendo come il senso profondo di famiglia – pur nelle sue tante possibili diversità e abitudini – risieda nell’amore che la percorre”. 

Sul sito del progetto In Vitro, che da luglio 2012 a dicembre 2014 ha avuto un finanziamento complessivo di 2 milioni di euro, si legge che il suo “obiettivo primario è aumentare il numero dei lettori abituali nel nostro Paese, che oggi si aggira attorno al 18% della popolazione adulta”. Sei i territori pilota coinvolti: le province di Biella, Ravenna, Nuoro, Lecce, Siracusa e la Regione Umbria.

Seguendo il progetto, in ogni area selezionata sono stati coinvolti pediatri, uffici vaccinali, e scuole materne, oltre alle biblioteche locali. “Per questo, entro il primo anno di vita, tramite i pediatri di famiglia, si distribuiranno dei kit di primi libri alle famiglie dei nuovi nati, raggiungendo così circa 25.000 neonati,” continua il sito del progetto. 

Parlando del libretto in questione, Salviati spiega ancora che è stato collocato nella sezione dei libri per la lettura ad alta voce, insieme ad altri libri che “contengono elementi di maggiore complessità o, come nel caso del libro di Todd, fanno riferimento a trasformazioni sociali in atto e oggetto di dibattito. Con tale specifica d’uso la Commissione ha inteso qui coinvolgere ancora di più l’adulto educatore, rispettandone il ruolo di mediazione tra il testo e il lettore”. 

Resta comunque il fatto che ancora una volta un progetto di per sé lodevole come quello di incoraggiare alla lettura fin da piccoli, nasconda in sé le insidie della rieducazione gender, che fa tanto pensare alla “colonizzazione ideologica” di cui spesso parla Papa Francesco. Fatti di questo tipo non possono che suonare come un campanello d’allarme per tutti i genitori e gli educatori a tenere sempre alta la guardia, a verificare ciò che la Scuola e in generale le istituzioni propongono ai più piccoli, a non demandare ad altri il loro compito educativo.

“Cosa c’entra questo con la normale profilassi?” è la domanda che si pone Roberto Ramella, padre biellese, sull’accaduto. “Come padre e come nonno sono veramente preoccupato perché qui si sta tentando di corrompere l’innocenza dei nostri piccoli e di scardinare le fondamenta dell’umano attraverso un’opera di menzogna che ha dimensioni mondiali”.

venerdì 15 maggio 2015

Fecondazione: Consulta boccia divieto diagnosi preimpianto, 14 maggio 2015, http://www.tempi.it/

 Roma, 14 mag. - E' illegittima la norma che vietava l'accesso alle tecniche di fecondazione assistita, e dunque alla diagnosi pre-impianto, alle coppie fertili, ma portatrici sane di patologie genetiche. Questa, secondo quanto si e' appreso, sarebbe la decisione presa dalla Corte Costituzionale in merito alla norma contenuta nella legge 40 sulla procreazione assistita. Bisognera' attendere le motivazioni della sentenza per capire in quali termini i giudici della Consulta abbiano dichiarato incostituzionale la norma che precludeva, a questo tipo di coppie, l'accesso alla Pma. La questione era stata discussa in udienza lo scorso 14 aprile: a rimettere il caso alla Consulta era stato, con due distinte ordinanze, il tribunale di Roma, nell'ambito di due procedimenti avviati da coppie che si erano viste negare dalle strutture la possibilita' di effettuare la diagnosi preimpianto nonostante fosse stata accertato il fatto che fossero portatrici sane di gravi patologie genetiche. (AGI) .

Belgio, tre nuove proposte di “buona morte”: eutanasia anche per chi è «incapace di esprimere la sua volontà», maggio 14, 2015, Leone Grotti, http://www.tempi.it/


Bambini, uomini, donne, anziani, affetti da malattie terminali o no, soggetti a sofferenze fisiche ma anche psicologiche, persone semplicemente stanche di vivere: quasi tutti possono ottenere l’eutanasia in Belgio. Dal 28 maggio 2002, anno in cui la “buona morte” è stata legalizzata, le maglie della legge sono state allargate così tanto che morire è diventato un gioco da ragazzi.
Non la pensa allo stesso modo il partito socialista, che nella persona della deputata Karin Jiroflée ha depositato alla Camera il 10 aprile tre nuove proposte per modificare la legge originale e consentire l’iniezione letale in un numero ancora maggiore di casi.

EUTANASIA PER I DEMENTI. La prima proposta (Doc 54 1013/001) ha come scopo quello di autorizzare l’eutanasia anche per i pazienti che sono «incapaci di esprimere la propria volontà o perché in stato di incoscienza o perché in uno stato avanzato dovuto a una condizione cerebrale non congenita, tale per cui ci si trova nello stato fisico o psichico descritto nella propria dichiarazione [anticipata di trattamento]». L’obiettivo, in sostanza, come già previsto da tempi.it, è consentire anche ai «dementi o a chi è caduto in uno stato di incoscienza prolungata (…) di richiedere l’eutanasia». Al momento, infatti, «le dichiarazioni anticipate valgono solo per chi cade in coma irreversibile, escluse le persone affette da problemi cerebrali gravi (come la demenza)».

VALIDITÀ ILLIMITATA. La seconda proposta (Doc 54 1014/001) ha lo scopo di aumentare la validità delle dichiarazioni anticipate di trattamento. «Al momento valgono solo temporaneamente», cinque anni per la precisione. «Questa proposizione ha come oggetto l’eliminazione della validità temporale delle dichiarazioni anticipate, restando comunque valida» la possibilità di stralciare le dichiarazioni in precedenza formulate.

ADDIO OBIEZIONE DI COSCIENZA. La terza proposta (Doc 54 1015/001) riguarda la possibilità per i medici di fare obiezione di coscienza. Attualmente un dottore, per ragioni di coscienza personale o mediche riguardo ai dettami della legge, può rifiutarsi di praticare o autorizzare un’eutanasia. Se la proposizione passerà, tutti i medici che non vogliono autorizzare o praticare l’eutanasia per ragioni mediche o di coscienza saranno obbligati a trovare un collega disposto a farlo.

@LeoneGrotti
Foto Ansa
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Nino scrive:
14 maggio 2015 alle 10:42
Non conosco il francese (e men che meno il fiammingo) e non mi fido di Google Translator, ma mi sembra che le proposte di legge siano un po’ diverse (soprattutto meno radicali) di quanto descritto nell’articolo. E lo dico da persona che non ritiene che ricorrerebbe a detta legge o che, se fosse medico, la attuerebbe.

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giovanna scrive:
14 maggio 2015 alle 18:04
Tipico intervento dell’untuoso Nino: non conosce il francese, non conosce il fiammingo, non si fida di Google Translator, ma deve comunque dire che l’articolo non è corretto, così, sul nulla, tanto per non smentire di essere sempre l’untuoso Nino che conosciamo tutti !
E intanto la gente, a causa degli untuosi come lui, ci crepa !

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Maurizio scrive:
14 maggio 2015 alle 19:34
Concordo con le obiezioni sollevate da Giovanna circa le parole di Nino,ma al di là di cio,caro Nino mi verrebbe da chiederti:1(come può un “deficiente”se é tale chiedere lui l’eutanasia? Ma ,anche non fosse cosi(ma fosse un’errore di tradzione come tu lasceresti intendere)come può un’altra persona,sia pure familiare,decidere per lui?Nessuno può sostituirsi a me a riguardo della mia vita ..altrimenti si cade inevitabilmente nella selezione genetica di stampo hitleriano,perché si sareliberi di farlo per quanti non siano in alcun modo funzionali al sistema politico ed economico dominante.2)Perché allungare i tempi per fare la dichiarazione di trattamento-pur mantenendo la possibilità di recedere?E questa concessione,in realtà cosa nasconde..perché o é fittizia o qualcosa nasconde.3)Perché io,medico obiettore,devo trovare uno che faccia quel che io non voglio fare?Ci pensino,eventualmente,le istituzioni..o non si vuole,in realtà impedire l’obiezione,annullarla di fatto? Dunque,Nino?!

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Nino scrive:
14 maggio 2015 alle 21:40
@Maurizio: mi permetto di farti osservare che tu dai per buono l’articolo senza aver neanche provato, come ho fatto io, ad andare alla fonte. Allora ti spiego le ragioni delle mie perplessità sulla base di quello che ho capito leggendo direttamente le proposte di legge. proposte che sono supportate (a detta dei firmatari) dalla volontà popolare che è (o sarebbe) largamente a favore di dette proposte. Come dire che sono migliorie largamente condivise (sempre a detta dei firmatari che portano dei dati statistici) dal popolo belga.

1) come può un deficiente chiedere l’eutanasia? In effetti la cosa mi aveva lasciato perplesso. La proposta è (o sarebbe … perchè non capisco il francese) leggermente diversa. La legge attuale prevede che una persona possa dichiarare di volere l’eutanasia in caso cada in stato di coma irreversibile. La proposta è quella di estendere questa volontà dichiarata anche ai casi di demenza senile, Ovvero una persona, nel pieno delle sue facoltà mentali, avrebbe il diritto di scegliere di non voler continuare vivere nel caso in cui diventi demente (sto pensando agli ultimi stadi dell’Alzehimer) definendo anche il livello di demenza scientificamente verificabile oltre il quale non vuole più vivere (e a me viene in mente il finale di Qualcuno volò sul nido del cuculo)

2) Se uno ha scelto di chiedere l’eutanasia in caso di coma irreversibile, oggi la legge prevede che questa sua scelta (comunque reversibile in ogni momento) debba essere esplicitamente rinnovata ogni 5 anni. La nuova proposta di legge dice (direbbe) che se dopo almeno un anno ma non oltre i tre anni, uno conferma la sua volonta, allora non c’è più bisogno di riconfermarla. fermo restando che può cambiare idea in ogni momento. E’ una cosa che la maggioranza dei belgi vorrebbe (pare)

3) La proposta prevede che se il medico cui si è rivolto il paziente è un obiettore, il servizio sociale dell’istituto (e qui non conosco l’organizzazione medica belga per capire meglio cosa voglia dire) deve indicare al paziente, o alla persona di sua fiducia, il nome di un altro medico dell’istituto, o anche di un medico esterno all’istituto, che prenderà in carico la sua richiesta o la dichiarazione anticipata. Il medico che si è rifiutato, in quanto obiettore, di agire, dovrà trasmettere il fascicolo medico del paziente al nuovo medico

Quindi, sempre se il mio scarsissimo francese non mi ha tradito, il senso delle tre proposte di legge (fermo restando il giudizio personale contrario all’eutanasia) sembrerebbe abbastanza diverso da quanto lascia intravedere l’articolo ad una prima e superficiale lettura (incluso titolo ed occhiello).