mercoledì 4 marzo 2015

Ci vorrebbe un marito (o una moglie). Ora lo dicono gli economisti, di Luciano Capone | 03 Marzo 2015 http://www.ilfoglio.it/

“Per le coppie che lo desiderano e per il paese il matrimonio è fondamentale. Il matrimonio genera famiglie e rafforza i legami sociali, produce ricchezza ed è quasi certamente l’istituzione che più promuove la nascita di figli”. Così dice l’appello per la “Marriage Opportunity”, che negli Stati Uniti raccoglie le adesioni trasversali di cristiani e non credenti, tradizionalisti e favorevoli alle nozze gay, sulla base di un approccio utilitaristico del matrimonio: sposarsi fa bene a sé stessi e alla società, produce ricchezza e benessere. “I beni prodotti dalla famiglia sono numerosi – scriveva nel 1973 nella sua “Teoria del matrimonio” il premio Nobel di Chicago Gary Becker, l’economista che per primo ha esteso l’analisi economica alle relazioni e ai fenomeni sociali – e includono la qualità dei cibi, la qualità e la quantità dei figli, il prestigio, la compagnia gradevole, l’amore, lo stato di salute. Di conseguenza, queste non possono essere identificate con il consumo o con gli output come sono tradizionalmente misurati: queste merci coprono una gamma molto più vasta delle attività e degli scopi umani”.

Recenti studi empirici mostrano altri benefici positivi del matrimonio. Ad esempio uno studio di Guner, Kulikova e Llull dell’Università autonoma di Barcellona mostra come il matrimonio faccia bene alla salute. Gli economisti hanno analizzato i dati degli americani tra i 20 e i 64 anni e hanno scoperto che esiste un divario nello stato di salute tra single e sposati che raggiunge il picco di 12 punti a favore delle persone che hanno contratto un matrimonio. Scremando i dati dalle condizioni di salute innate e dalle differenze di reddito, razza ed età, gli studiosi hanno notato che se al di sotto dei 39 anni questo gap è molto ridotto, è invece con l’aumentare dell’età che lo stato di salute delle persone sposate tende a essere notevolmente migliore dei single e la spiegazione è dovuta a quello che chiamano “effetto protettivo” del matrimonio: le persone si prendono più cura di sé stesse e del proprio partner. Ad esempio chi è sposato tende a smettere di fumare più dei single e la stragrande maggioranza dei single che smette di fumare lo fa dopo essersi sposato. L’effetto protettivo è poi evidente sul fronte della prevenzione. Le persone sposate sono molto più portate a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria e a effettuare controlli sanitari al colesterolo o alla prostata rispetto ai single.

Ma il matrimonio non fa solo bene alla salute, rende anche più felici. È la conclusione a cui giunge un altro recente studio di Grover e Helliwell per il National Bureau of Economic Research. Secondo le evidenze raccolte dai ricercatori le persone sposate sono più soddisfatte della propria vita degli scapoli e delle zitelle e inoltre, contrariamente a ciò che  si è generalmente portati a pensare, il benessere della vita matrimoniale persiste anche nel lungo termine. Ma, anche se il picco di benessere e felicità c’è immediatamente appena dopo sposati, il matrimonio serve di più negli anni successivi, quando tutti entrano in quel periodo grigio definito come “crisi di mezza età”. Il matrimonio fa bene sempre, ma diventa più importante quando le cose vanno male e c’è bisogno di un supporto. Ed è per questo che il matrimonio funziona meglio se il partner è anche un amico, l’effetto benefico è in media due volte maggiore per le coppie che sono anche “migliori amici”, che sommano l’amicizia all’amore. Insomma per vivere meglio, in salute e più felici ci vorrebbe un marito (o una moglie).

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