lunedì 29 dicembre 2014
Embrione con due madri, 28 dicembre 2014, http://www.notizieprovita.it/
martedì 23 dicembre 2014
Aborto all'inglese Niente obiezione per le ostetriche, di Lorenzo Schoepflin, 23-12-2014, http://www.lanuovabq.it/
venerdì 19 dicembre 2014
Attenzione a giocare con i primi mattoni della vita di Tommaso Scandroglio, 19-12-2014, http://www.lanuovabq.it/
mercoledì 26 novembre 2014
Dirigenti scolastici a scuola di omosessualismo di Riccardo Cascioli, 25-11-2014, http://www.lanuovabq.it
Dirigenti scolastici di tutta Italia convocati a Roma il 26 e 27 novembre. Scopo: una full immersion per imparare la “dottrina gender” e riproporla in tutte le scuole d’Italia. Così la dittatura omosessualista avanza a tappe forzate per conquistare la scuola e le nuove generazioni, in attuazione di quella “Strategia nazionale 2013-2015 per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, che fu adottata dal governo Monti nell’aprile 2013 (decreto del ministro Fornero, sotto la cui direzione agiva il Dipartimento per le Pari Opportunità).
Il corso di formazione – ma sarebbe più corretto dire “di rieducazione” – è organizzato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) e dall’UNAR (l’Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali ormai votatosi alla diffusione dell’ideologia di genere) con la collaborazione del Servizio LGBT di Torino e della Rete RE.A.DY (clicca qui), ovvero la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni impegnate nella promozione dell’ideologia omosessualista.
È la più clamorosa smentita alla pretesa - espressa in una lettera al nostro giornale - del sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi di scaricare la responsabilità di certi programmi “educativi” lontano dal proprio ministero. Ma è anche la dimostrazione della inattendibilità delle promesse del ministro Stefania Giannini che in un question time alla Camera lo scorso 5 giugno – secondo quanto riportato da Avvenire - aveva affermato: «Mai più gender nelle scuole». Erano i giorni dello scandalo al Liceo Giulio Cesare di Roma e del Liceo Muratori di Modena, il ministro Giannini aveva assicurato che «sarà evitato il ripetersi di tali eventi», di cui aveva attribuito la responsabilità proprio a quella “Strategia nazionale eccetera…”, che oggi viene riproposta come fonte di questi corsi di formazione che hanno come obiettivo tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Sui contenuti dei corsi non c’è alcun dubbio: sono divisi in cinque sezioni: la prima è curata dal Servizio LGBT di Torino (Torino è la città che funge da segreteria nazionale del RE.A.DY) e consiste nell’illustrazione della posizione dell’Italia quanto al riconoscimento dei diritti e delle politiche LGBT rispetto all’Europa (possiamo immaginare che dovremo muoverci rapidamente per metterci al passo con gli altri paesi). A seguire la presentazione dell’indagine ISTAT su “La popolazione omosessuale nella società italiana”, finanziata dal Dipartimento per le pari opportunità (ovviamente con i soldi delle nostre tasse). Si passa poi a una lezione su “Lessico e stereotipi”, vale a dire l’imposizione di un linguaggio gay-friendly così che già dalla scuola materna – tanto per fare un esempio - si dovrà insegnare che non c’è una sola famiglia, ma tante famiglie diverse (forse che la diversità non è una ricchezza?). E guai al bambino che dirà “papà” e “mamma” e a chi oserà ripetere quella terribile affermazione sentita in casa “Di mamma ce n’è una sola”. E poi ancora un focus sul ruolo del MIUR e degli Uffici scolastici regionali in questa bella campagna di rieducazione nelle scuole, con «strumenti di governance per l’inclusione delle tematiche LGBT nel mondo della scuola» e presentazione della campagna “Tante diversità uguali diritti”. Né potrebbe ovviamente mancare l’affronto del «fenomeno del bullismo omofobico e transfobico a scuola», tanto più che sono già pronte le linee guida in materia, come abbiamo scritto alcuni giorni fa.
Ma non è finita, perché altre due ore di lavoro saranno dedicate alla presentazione di “buone pratiche” realizzate con alcune associazioni LGBT in ambito educativo e scolastico, cui seguiranno tre workshop.
Per chi va a scuola dunque non pare esserci scampo, il processo di trasformazione delle scuole in “campi di rieducazione” – espressione ripresa da papa Francesco – è ormai ben avviato. Fatta salva la possibilità di interventi politici che blocchino questa deriva, ai genitori che vogliono ancora esercitare il proprio diritto/dovere di educazione dei figli non resta che cercare tutele giuridiche per sottrarre i propri figli a lezioni non volute. Qui vi linkiamo due modelli di lettere – preparate dai Giuristi per la Vita, li trovate in fondo all'articolo - per chiedere per i propri figli l’esonero da eventuali lezioni “speciali” in questa settimana dedicata alla lotta contro la violenza e la discriminazione, ma anche nel corso dell’anno.
Resta un’ultima breve considerazione: si avvicina rapidamente il momento in cui saranno le scuole paritarie a entrare nel mirino. Si vincolerà l’eventuale contributo statale o comunale all’adozione o alla produzione di programmi che veicolano l’ideologia di genere. E molte scuole cattoliche si troveranno allora davanti all’alternativa: chiudere o adottare programmi “inclusivi” che contraddicono apertamente il Magistero della Chiesa. Forse bisognerebbe cominciare a pensarci.
domenica 23 novembre 2014
Aborto libero in Europa con la pillola dei 5 giorni dopo di Renzo Puccetti, 23-11-2014, http://www.lanuovabq.it/
domenica 16 novembre 2014
"La vita umana è sempre sacra, valida ed inviolabile" Discorso del Papa ai membri dell'Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) Citta' del Vaticano, 15 Novembre 2014 (Zenit.org)
«Aborto ed eutanasia, peccati contro il Creatore», di Massimo Introvigne, 16-11-2014, http://www.lanuovabq.it/
Sul senso della vita si gioca la missione dei medici, di Luigi Negri*, 16-11-2014, www.lanuovabq.it
giovedì 13 novembre 2014
MATERNITÀ SURROGATA - Utero in affitto, la Cassazione chiude al riconoscimento in Italia, Francesco Machina Grifeo | 11/11/2014, http://www.diritto24.ilsole24ore.com/
Alla Corte costituzionale la decisione sul divieto di riconoscimento dell'adozione estera della coppia gay, di Patrizia Maciocchi, http://www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com/
mercoledì 12 novembre 2014
Asili nido a Roma conquistati dalla lobby gay di Costanza Signorelli, 12-11-2014, http://www.lanuovabq.it/
lunedì 10 novembre 2014
Se le ragioni per giustificare l’eutanasia si basano su due enormi balle, novembre 10, 2014, Giuliano Guzzo, http://www.tempi.it/
martedì 4 novembre 2014
«Gay malati? Non l'ho mai detto né pensato» Parla la prof di religione finita nella bufera, di Gianfranco Amato, 04-11-2014, http://www.lanuovabq.it/
lunedì 3 novembre 2014
I veri discriminati siamo noi, ex gay di Luca Di Tolve*, 03-11-2014, http://www.lanuovabq.it/
È già dittatura gay, dall'Italia all'Inghilterra di Massimo Introvigne e Gianfranco Amato, 03-11-2014, www.lanuovabq.it
A Moncalieri (To) un'insegnante di religione viene aggredita mediaticamente dalle organizzazioni Lgbt e dalla stampa solo per aver parlato in classe della possibilità per gli omosessuali di recuperare l'eterosessualità. E in Inghilterra scatta l'obbligo per le scuole religiose di insegnare la teoria del gender, pena l'obbligo di chiudere. È la dimostrazione di dove porta la strada che inizia con i progetti di legge contro l'omofobia.
Guardare quanto succede all'estero è sempre utile per capire quanto sta per succedere da noi. Qualche giorno fa ci siamo occupati degli Stati Uniti, dove sono cominciate le azioni legali per costringere i pastori e i sacerdoti a sposare le coppie dello stesso sesso nelle loro chiese (clicca qui). Gli Stati Uniti sembrano lontani? Oggi andiamo in Inghilterra, Unione Europea.
Qui, sabato 1 novembre, la ministra dell'Educazione, la signora Nicky Morgan, ha annunciato che le scuole religiose dovranno insegnare la teoria del gender, compreso quanto riguarda «i diritti dei gay e il rispetto dovuto ai matrimoni fra persone dello stesso sesso». Ha pure annunciato che manderà nelle scuole religiose ispezioni a sorpresa, e che quelle colte in fallo a insegnare dottrine religiose contrarie al «matrimonio» omosessuale o critiche rispetto agli atti omosessuali saranno chiuse senza cerimonie. Nel tentativo di mostrare che non ce l'ha con i cristiani, il ministero ha già mandato due ispezioni a scuole ebraiche, mostrando loro il cartellino giallo che le degrada a «scuole sotto sorveglianza», un passo prima del cartellino rosso della chiusura.
La vicenda merita quattro commenti, istruttivi anche per noi. Primo: l'Inghilterra e la Francia sono i Paesi-guida in materia di «nuovi diritti» e quanto è sperimentato da loro prima o poi arriva anche da noi. Ci sono già avvisaglie. Domenica diversi giornali riportavano il caso di un'insegnante di religione di Moncalieri, in provincia di Torino, denunciata al preside, all'ufficio scolastico provinciale e perfino alla Curia per avere - incredibilmente - insegnato nell'ora di religione cattolica quanto afferma il magistero cattolico a proposito degli omosessuali, «rispetto, compassione e delicatezza» compresi, ma con il giudizio proposto dal Catechismo sul carattere «disordinato» - per delicatezza, la docente non ha neppure usato questa parola - della tendenza e degli atti omosessuali e sulla inammissibilità di leggi che introducano nell'ordinamento il «matrimonio» e le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Apriti cielo: la povera docente è stata trasformata in poche ore nel nostro di Moncalieri. Con il metodo inglese, non potrebbe insegnare il magistero cattolico neppure in una scuola cattolica.
Secondo commento: la ministra Morgan non solo è del Partito Conservatore, ma nel 2013 ha votato contro la legge che cambiava nome alle «unioni civili» inglesi - che erano in tutto uguali al matrimonio tranne che per il nome - in «matrimoni». Ora si è pentita. Non si sa se sia passata da Arcore, e lì abbia incontrato Luxuria, ma come ha detto Berlusconi in Europa i partiti conservatori su queste materie sono all'avanguardia. Purtroppo, spesso è vero.
Terzo commento: tutta la vicenda è cominciata con una campagna di stampa e ispezioni delle autorità scolastiche a Birmingham in scuole islamiche fondamentaliste, legalmente riconosciute in nome dell'allegro multiculturalismo inglese di qualche anno fa, dove sono stati trovati e fotografati alunni in tenuta da combattimento che scandivano slogan a favore del Califfato. Scandalo nazionale, e promessa del governo che avrebbe fatto qualcosa per sorvegliare le scuole religiose estremiste. Come ha detto un rabbino, siccome a Birmingham in alcune scuole islamiche si scandiva «Morte agli ebrei» la ministra ha deciso che troppo era troppo e ha mandato gli ispettori... nelle scuole ebraiche, per verificare se lì s'insegnavano l'ideologia del gender e la bellezza del «matrimonio» omosessuale. Questo punto è importante. Certamente esistono scuole islamiche trasformate in centri d'indottrinamento jihadista. Ma prima di chiedere leggi speciali bisogna stare attenti alla furbizia della dittatura del relativismo: qualche volta prende spunto dalle scuole islamiche per proporre provvedimenti contro le scuole religiose in genere, che poi non vanno a colpire chi predica il jihad ma chi critica il «matrimonio» omosessuale.
Quarto commento: contro la ministra hanno reagito, e va a loro merito, alcuni colleghi di partito, il mondo ebraico, gelosissimo dell'autonomia delle sue scuole, e alcuni gruppi protestanti conservatori. Per ora, rumoroso silenzio da parte delle confessioni religiose maggioritarie, anglicana e cattolica. C'è da sperare che durante le celebrazioni dei Santi e dei defunti i vescovi cattolici e anglicani avessero altro da fare, e che intervengano a breve. Se invece pensassero che, tenendo un basso profilo, le loro scuole non saranno colpite, non avrebbero imparato nulla da tante vicende simili che si sono già verificate in Inghilterra e in Europa.
- «INSEGNATE IL PENSIERO GENDER O VI CHIUDIAMO»
di Massimo Introvigne
La ministra dell'Educazione del governo inglese, Nicky Morgan, ha annunciato che le scuole religiose dovranno insegnare la teoria del gender, compreso quanto riguarda «i diritti dei gay e i matrimoni omosessuali». Il governo manderà ispezioni a sorpresa, e quelle colte in fallo a insegnare dottrine religiose contrarie al «matrimonio» omosessuale o critiche rispetto agli atti omosessuali saranno chiuse senza cerimonie.
- PROF DI RELIGIONE VITTIMA DELLA CACCIA ALL'OMOFOBO
di Gianfranco Amato
Insegnante di religione a Moncalieri fatta oggetto di una vergognosa campagna mediatica diffamatoria soltanto per avere spiegato che ci sono alcuni omosessuali che hanno svolto un percorso per cambiare orientamento. E, tristemente, anche l'arcivescovo di Torino la bacchetta.
La professoressa Adele Caramico, insegnante di religione cattolica dell’I.T.I.S. “Pininfarina” di Moncalieri, al centro di una bufera mediatica per alcune affermazioni considerate omofobe, ha dato incarico ai legali dell’associazione Giuristi per la Vita di tutelare il proprio onore, la propria reputazione ed il proprio decoro personale e professionale.
La professoressa Caramico è stata, infatti, oggetto di una vergognosa campagna mediatica diffamatoria per aver dichiarato, su insistente domanda di un allievo, quanto segue: «Le persone omosessuali che vivono con sofferenza la loro condizione e desiderano cambiare - solo queste, e non altre categorie di persone omosessuali soddisfatte del loro orientamento - talora si rivolgono a terapisti che, con un accompagnamento insieme psicologico e spirituale, possono venire incontro al loro desiderio», citando un caso concreto di avvenuto recupero a sua diretta conoscenza.
Del resto, la nota vicenda di Luca Di Tolve, l’ex attivista dell’Arcigay che, dopo i trent’anni, ha intrapreso un percorso psicologico, unito ad un cammino di fede, che lo ha portato a scoprire la gioia dell’amore per una donna e, poco dopo, il matrimonio, sta a dimostrare la fondatezza dell’assunto sostenuto dalla professoressa Caramico.
Stupisce il fatto che il vescovo di Torino, mons. Nosiglia, abbia preso le distanze dall’insegnante di religione dell’I.T.I.S. “Pininfarina”, sostenendo che quelle espresse sono solo “opinioni personali”, e affermando quanto segue: «Non credo che a scuola, per di più in una scuola pubblica, si debba affrontare la discussione in questo modo. Si è in un ambiente educativo, dove si forma la persona, bisogna ispirarsi a principi quali il rispetto e l’accoglienza. Soprattutto ora, dopo la discussione che c’è stata all'interno della Chiesa».
Si potrebbe chiedere a Sua Eccellenza cosa debba insegnare un docente di religione cattolica se non quello che insegna in materia il Magistero e l’art. 2357 del Catechismo della Chiesa cattolica, ovvero che l’omosessualità è un insieme di atti «intrinsecamente disordinati», e «contrari alla legge naturale», e che da questo «disordine morale» – come da ogni disordine morale – chi vuole può uscirne, anche per evitare il destino della dannazione eterna, visto che l’art.1867 dello stesso Catechismo insegna che «il peccato dei sodomiti è uno dei quattro peccati mortali che gridano al cielo». O è forse cambiata la dottrina cattolica senza che i fedeli siano stati avvertiti?
Ancora una volta, in realtà, siamo di fronte al pericoloso tentativo mistificatorio di sbattere il mostro in prima pagina, manipolando fatti e parole secondo la consolidata tecnica della disinformatija sovietica, in un pesante clima da “caccia all’omofobo”, che ricorda sempre più l’aria angosciante e sinistra che si respirava nell’America degli anni cupi del maccartismo. Aveva ragione Melanie Phillips, l’intelligente e prestigiosa giornalista britannica quando in un suo celebre articolo pubblicato sul quotidiano Daily Mail il 24 gennaio 2011, ha denunciato l’intolleranza dell’ideologia gay e il fatto che gli stessi omosessuali «rischiano di diventare i nuovi maccartisti.