L’aborto motiplica i rischi di sviluppare il cancro al seno. Ne abbiamo già parlato in altre occasioni, su questo sito e sulla rivista mensile Notizie Pro Vita. Ovviamente la notizia è censurata dai media, dalla cultura della morte, e anche dalla comunità scientifica politicamente corretta. Anche da quelli che blaterano ogni tre per due di “diritto alla salute”, soprattutto delle donne. Da ultimo, si sono aggiunti 12 studi scientifici provenienti dall’India, a confermare il “Link ABC” (legame tra Aborto e Breast Cancer, cancro al seno). Secondo questi, considerando che una donna di per sé può essere più o meno predisposta al tumore, un aborto volontario aumenta di 5 volte le possibilità che il tumore si sviluppi.
Noi continuiamo a ripetere: chi veramente fosse “femminista” dovrebbe essere contrario all’aborto. Non stiamo parlando del diritto a vivere del bambino – che pure, ovviamente, va rispettato – ma stiamo considerando la questione solo nell’ottica della tutela della donna, che è madre – volente o nolente – quando resta incinta; e che se abortisce deve quanto meno essere avvisata delle possibili gravi conseguenze, psichiche e anche fisiche, a cui il suo gesto la espone. Invece, da quasi 40 anni, la 194 e la cultura mortifera che l’ha prodotta e che la sostiene, non ha fatto altro che banalizzare l’aborto: a discapito non solo dei bambini, ma anche delle madri. Francesca Romana Poleggi
sabato 27 settembre 2014
L’aborto e il cancro al seno: nuove prove scientifiche li collegano, 27 settembre 2014, www. notizieprovita.it
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