domenica 1 aprile 2012


Italia: mozione bipartisan in difesa dell’obiezione di coscienza di Linda Gridelli, 31 marzo, 2012, http://www.uccronline.it

In risposta alle urla dei radicali, un gruppo di parlamentari bipartisan ha presentato una mozione per impegnare il governo a «dare attuazione al diritto all’obiezione di coscienza in campo medico e paramedico e garantire la sua completa fruizione senza alcuna discriminazione o penalizzazione, in linea con l’invito del Consiglio d’Europa». Continua la mozione: «Nessuna persona, ospedale o istituzione sarà costretta, ritenuta responsabile o discriminata in alcun modo a causa di un rifiuto di eseguire, accogliere, assistere o sottoporre un paziente ad un aborto o eutanasia o qualsiasi altro atto che potrebbe causare la morte di un feto o embrione umano».

Questa mozione mira a «tutelare l’obiezione di coscienza non solo di coloro che sono impegnati a vario titolo nelle strutture ospedaliere, ma anche quella dei farmacisti». Il diritto all’obiezione «non può essere in nessun modo ‘bilanciato” con altri inesistenti diritti e rappresenta il simbolo, oltre che il diritto umano, della libertà nei confronti degli Stati e delle decisioni ingiuste e totalitarie». La mozione è firmata dai deputati Volontè (Udc), Fioroni (Pd), Roccella (Pdl), Polledri (Lega Nord), Buttiglione (Udc), Binetti (Udc), Capitanio Santolini (Udc), Calgaro (Udc), Carra (Udc), Di Virgilio (Pdl) e Mantovano (Pdl).

In Italia già la legge permette l’obiezione di coscienza degli operatori sanitari e tale legge viene rispettata, tuttavia non è male che un gruppo di onorevoli, presentando questa mozione, abbia fatto sapere che qualcuno vigila e ritiene pressante il rispetto della vita umana in ogni fase, dal concepimento alla morte.

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