lunedì 30 luglio 2012


«L’Osservatore Romano» all’attacco dei coniugi Gates - Il giornale del Papa critica l'iniziativa filantropica sulla contraccezione della moglie del fondatore di Microsoft. E ricorda la «furbesca» operazione della Nestlé in Africa, 28/07/2012, http://vaticaninsider.lastampa.it/

A. TOR.
CITTÀ DEL VATICANO

«L’Osservatore Romano» contro i coniugi Gates e la Nestlè. È un attacco forte e chiaro quello che il quotidiano del Papa mette in prima pagina nell’edizione uscita questo pomeriggio: un’editoriale della collaboratrice Giulia Galeotti, su «controllo delle nascite e disinformazione», intitolato «I rischi della filantropia», definisce «un po’ fuori tiro e obnubilata» dalla «cattiva informazione» la moglie del fondatore di Microsoft, che alla CNN ha appena annunciato di voler spendere nei prossimi otto mesi 450 milioni di euro «per ricercare nuove tecniche di controllo delle nascite, migliorare l’informazione sulla contraccezione e rendere disponibili servizi e strumenti nei Paesi più poveri del pianeta, Africa in testa». Melinda Gates ha infatti «confidato» all’emittente americana «il suo travaglio come credente», consapevole che la sua iniziativa una sfida alla gerarchia ecclesiastica.


Il quotidiano vaticano, per contrastare l’idea di una Chiesa cattolica che «contraria al preservativo, lascia morire donne e bambini per misogina intransigenza» - una lettura definita «infondata e dozzinale» - ricorda invece che la Chiesa «è favorevole alla regolamentazione naturale della fertilità, a quei metodi cioè fondati sull’ascolto delle indicazioni e dei messaggi forniti dal corpo». Un riferimento al metodo Billings, «considerato sicuro al 98 per cento». «L’Osservatore Romano» fa notare come il metodo Billings «agli occhi di una certa parte del mondo» abbia «un duplice inconveniente», perché «trattandosi di un metodo semplice da capire e facile da adottare, è gestibile in autonomia e consapevolezza dalle donne stesse, anche da quelle analfabete senza necessità di alcuna forma di mediazione». E poi perché, «il suo peccato originale e imperdonabile sta nell’essere un rimedio completamente gratuito. Aspetto che, evidentemente, lo rende fortemente inviso alle industrie farmaceutiche, che con la contraccezione chimica ottengono invece guadagni enormi. Come del resto avverrà grazie alla filantropia della signora Gates».


Ma il giornale della Santa Sede riserva una stoccata di notevole impatto anche alla multinazionale Nestlè. «Come è tristemente noto – si legge sulla prima pagina dell’Osservatore – la multinazionale ha fornito in modo furbesco e scorretto alle donne africane latte in polvere per i loro neonati, mediante confezioni omaggio che durano il tempo necessario per far andare via alla neo mamma il latte naturale. A quel punto, la madre è obbligata all’acquisto: attraverso campagne pubblicitarie che presentano l’allattamento al seno come barbaro e quello artificiale come moderno e civile; grazie anche a pressioni psicologiche di vario tipo a opera di fantomatici medici e infermieri. Creando così un bisogno, in nome della beneficenza e in vista del guadagno».

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