lunedì 26 marzo 2012


Quei Farmaci in rete senza Controlli, Per risparmiare i medici comprano via Internet prodotti non certificati, di Bazzi Adriana, 25 marzo 2012, http://archiviostorico.corriere.it

La vicenda di Barletta (una donna morta dopo un esame per le intolleranze alimentari e altre due ricoverate in osservazione) è complicata e pone almeno tre tipi di problemi. Primo: l' utilizzo di medicinali comperati su eBay (in questo caso il sorbitolo che, usato per il test, doveva dimostrare l' incapacità dell' intestino di assorbire certi cibi e spiegare certi sintomi del paziente, come il gonfiore intestinale, il sovrappeso, la cefalea e via dicendo). Il commercio di medicine via Internet è senza controllo: al top della classifica ci sono i farmaci Viagra-simile, contro l' impotenza sessuale, che di solito sono acquistati da cittadini comuni, ma, a quanto pare, anche i medici privati (per risparmiare?) comprano prodotti farmaceutici (il sorbitolo) da utilizzare nei loro ambulatori, senza prove di sicurezza. Secondo: i centri privati dovrebbero garantire la qualità delle loro prestazioni (il problema è: chi certifica?), ma, in qualche caso, sembrano «cedere» al business (i prodotti venduti in Internet sono economicamente allettanti, ma non sempre sicuri). Terzo: l' attendibilità di esami per la diagnosi di situazioni (come le intolleranze alimentari) che rappresentano un capitolo tutto nuovo, spesso ignorato dalla medicina ufficiale. Ma che andrebbe preso in considerazione. Persone «tecnicamente sane» secondo la medicina ufficiale, soffrono, però, di disturbi che vanno da dolori intestinali, malesseri generalizzati, mal di testa, stanchezza, eccetera, eccetera, che i medici non sanno interpretare. Ecco perché si crea un mercato parallelo di medici «alternativi» che cercano di rispondere alle domande dei pazienti, ma che, in qualche caso (come è avvenuto a Barletta), commettono errori. Anche tragici. abazzi@corriere.it

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