GIORNATA PRO-ABORTO/ Sgreccia: un attacco alla ragione di tutti - sabato
29 settembre 2012 - http://www.ilsussidiario.net
Si chiama “Campagna
internazionale in favore del diritto delle donne a un aborto sicuro e
depenalizzato”, ed è stata lanciata attraverso il sito dell’iniziativa
www.september28.org. Appunto per il 28 settembre ha organizzato una giornata
mondiale cui hanno partecipato i movimenti abortisti di tutto il pianeta. La
“Campagna Voglio Vivere” ha risposto con una mobilitazione dei suoi aderenti,
invitandoli a denunciare l’offensiva delle lobby abortiste attraverso una
e-mail ai principali quotidiani italiani. Ilsussidiario.net ha intervistato il
cardinale Elio Sgreccia, esperto di bioetica di fama mondiale e presidente
emerito della Pontificia Accademia per la Vita.
Cardinal Sgreccia, che cosa ne
pensa della campagna di sensibilizzazione a favore dell’aborto?
La scienza stessa ha dimostrato
che il valore del bambino prima della nascita, sul piano morale e reale, è lo
stesso di una persona viva. La gravità della soppressione di un essere umano
ancor prima del nascere è duplice: non solo è uguale a quella dell’omicidio, ma
è anche più vile perché è fatta su un innocente, una persona che non si può
difendere, il più debole dei deboli. C’è quindi un aggravamento dal punto di
vista dell’entità morale del delitto.
La posizione della Chiesa nasce
da motivazioni razionali o teologiche?
La posizione della Chiesa è stata
supportata della scienza biologica e medica, da ragioni di ordine
filosofico-razionale e dal diritto. La Bibbia del resto lega il feto all’opera
di Dio, e quindi considera l’aborto in modo ancora più grave in quanto è
un’offesa fatta a Dio. Sono considerazioni che possiamo depositare solo alle
coscienze, e non possiamo imporre a nessuno, ma cerchiamo di potenziare
attraverso la formazione di giovani e coppie sposate. Anche sul fronte del
diritto ritengo che possano essere compiuti grandi passi avanti. Io stesso sono
coinvolto nella pubblicazione di un’enciclopedia, intitolata “Bioetica e
scienza giuridica”, per dare il giusto spessore anche nelle leggi alla vita
umana fin dal concepimento.
Quale deve essere il ruolo della
Chiesa nell’illuminare la politica sul tema della difesa del concepito?
La Chiesa non ha poteri politici
né tantomeno coattivi. Fa appello alle coscienze, mobilita le persone, chiama a
raccolta i professionisti della medicina, i genitori e i giuristi. Il Santo
Padre Benedetto XVI di recente ha rivolto un appello a tutti i politici europei
di ispirazione cristiana, riuniti a Roma, sulla presa di responsabilità perché
anche nella legge sia praticabile per tutti la difesa della vita, e sia considerata
uno dei diritti irrinunciabili. Occorre quindi che nelle normative non si
affermi il diritto all’uccisione, bensì quello alla difesa di ogni vita
concepita, prima e dopo la nascita e fino alla morte naturale.
A proposito, in Olanda nel 2011
c’è stato un picco dei casi di eutanasia aumentati di 559 unità rispetto al
2010. L’eutanasia, a differenza dell’aborto, riguarda persone consapevoli e
consenzienti …
Non sempre, a volte la si
esercita su chi ha perso la coscienza. Ma comunque è sempre la vita indebolita
e meno apprezzata, in quanto grava economicamente sulla famiglia e sulla
società. Per quanto riguarda l’Olanda, il cardinale e arcivescovo di Utrecht,
Wim Eijk, ha pubblicato un documento in cui passa in rassegna quanto è avvenuto
dall’approvazione della legge sull’eutanasia a oggi, mostrando come
l’incremento dei casi è stato sempre costante. I confini della vita non devono
essere infranti perché una volta oltrepassati non si riesce più a mettere un
limite. E’ l’effetto del piano inclinato.
Può fare un esempio delle
conseguenze di questo “piano inclinato”?
Inizialmente la legge olandese
quantomeno su alcuni aspetti era molto rigorosa. Questa pratica era limitata ai
casi in cui c’era il consenso dei medici, per gravissime sofferenze da parte del
paziente. Poi progressivamente è stata estesa anche a chi non poteva
esprimersi, ai più giovani e infine perfino ai bambini, che la legge dovrebbe
proteggere anche nei confronti dei loro genitori. C’è stato un aggravarsi, uno
slabbramento della legge che è andato nella direzione di una disistima sempre
maggiore della vita. E’ come quando in una diga si produce una fessura che con
il tempo e con la pressione si allarga. E’ la dimostrazione di quanto affermava
Tommaso d’Aquino, secondo cui il bene deve rimanere intero, perché quando non
lo è va perduto non solo in parte, ma completamente.
(Pietro Vernizzi)
© Riproduzione riservata.