martedì 18 settembre 2012


Staminali, riparte la cura per Daniele - Accolto il ricorso della famiglia - (17 settembre 2012) http://www.repubblica.it

La decisione del giudice di Matera riapre la possibilità per il bimbo di 5 anni affetto dal morbo di Niemann-Pick di riprendere la terapia sperimentale grazie a cui era migliorato. Ancne nei casi di altre due bimbe, Celeste e Smeralda, era stata la magistratura a sbloccare la situazione
Lo leggo dopo
(ansa)
ROMA - Il piccolo Daniele, di cinque anni e mezzo, affetto dal morbo di Niemann-Pick, potrà riprendere la cura con le cellule staminali. Lo ha deciso il giudice del lavoro di Matera, Roberto Spagnuolo, accogliendo il ricorso presentato dalla famiglia Tortorelli contro la decisione del Tar di Brescia che aveva sospeso la terapia 1.

Il ricorso era stato presentato dagli avvocati Vincenzo Pizzilli del foro di Matera e Marco Vorano e Dario Bianchini del foro di Venezia. I legali lo avevano motivato con la necessità di continuare le cure per il piccolo Daniele che aveva tratto giovamento dalle prime somministrazioni di cellule staminali. Cure che erano state sospese lo scorso 5 settembre dopo la decisione del Tar di Brescia.

"Una sentenza che fa giustizia" ha commentato a caldo in nonno del piccolo, Vito Tortorelli. "Oggi - ha aggiunto - è il compleanno di mia figlia, Anna, che compie 31 anni. Sapere che, espletati i tempi tecnici, potranno riprendere le cure per il figlio, è il regalo più bello che potesse ricevere".

Dopo la sentenza del Tar di Brescia, nonno Vito aveva scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo un suo intervento. Proprio stamani, inoltre, l'uomo aveva lanciato un appello all'assessore lucano alla sanità, Attilio Martorano.

Lo stesso Martorano, in una dichiarazione, ha detto "di aver appreso con gioia la notizia della sentenza del giudice del lavoro di Matera. Al di là delle discussioni di natura deontologica e scientifica sull'opportunità di somministrare o meno cure sperimentali come quelle che interessano il piccolo Daniele - ha proseguito Martorano - non bisogna perdere di vista che il diritto alla salute va tutelato e garantito in tutte le forme e per ogni cittadino. Il diritto alla salute è imperativo, imprescindibile e inalienabile. Sono vicino - ha concluso l'assessore - ai familiari di Daniele in questo delicato momento ed esprimo apprezzamento per la tenacia e la dignità con cui hanno condotto questa battaglia legale".

La decisione del Tar di Brescia aveva sospeso la cura per Daniele, mentre per altre due bambine - Celeste e Smeralda - era potuta continuare grazie alla pronuncia dei tribunali di Catania e Venezia. Daniele, come le altre due piccole - Celeste, affetta da atrofia muscolare spinale, e Smeralda, in coma dalla nascita per i danni cerebrali causati da un'asfissia al momento del parto - aveva mostrato segni di miglioramento con la somministrazione di staminali: aveva iniziato a muovere braccia e gambe e da uno stato vegetativo era passato ad una minima attività cognitiva.



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