giovedì 12 gennaio 2012


L’inquietante «oroscopo» dei test genetici di Emanuela Vinai, Avvenire, 12 gennaio 2012  

L’annuncio martedì del test low cost per sequenziare il Dna umano non ha sorpreso Giovanni Neri, direttore dell’Istituto di Genetica medica dell’Università Cattolica di Roma e presidente della Società italiana di Genetica umana. «La prima considerazione – spiega Neri – è che la notizia è esclusivamente di natura economica: sapevamo già che il Dna si poteva sequenziare, oggi cambiano i costi. Un anno fa servivano 5mila dollari, ora mille, tra un anno costerà ancora meno». Ed è proprio da questa "democratizzazione della genetica" che derivano i rischi, perché alle implicazioni positive legate allo sviluppo di terapie mirate si salda inevitabilmente una serie di conseguenze di natura etica e bioetica. «Il sequenziamento del genoma fornisce quantità enormi di informazioni che non siamo in grado di interpretare totalmente nel loro significato. – prosegue il genetista –. Il database in nostro possesso è parziale e ricco di variabili di cui non conosciamo a fondo l’interazione. Con un utilizzo indiscriminato del test si rischia di creare allarmismi ingiustificati, false aspettative, pazienti che non sarebbero tali». Non va dimenticato, infatti, che non tutto si esaurisce nei geni: noi siamo anche il frutto dell’ambiente in cui viviamo e, soprattutto, che la predisposizione non determina automaticamente lo sviluppo della patologia. «Se riusciamo a capire che certi polimorfismi sono il chiaro segnale di una certa patologia – commenta Neri – potrebbe essere possibile prevenirne l’insorgenza con un’adeguata modificazione dell’ambiente di crescita». Alla base della diffusione dei test genetici ci sono interessi commerciali che non tutelano i cittadini, privi di strumenti per una corretta comprensione: «Un rapporto diretto e senza intermediari esperti tra il cliente e la ditta biotech determinerà un’interpretazione dei risultati erronea e confusa, e quindi una serie di azioni scorrette». I nascituri, avverte il genetista, rischiano di essere i più esposti a questa sorta di oroscopo genetico: «Tra gli scenari possibili c’è la concreta possibilità dell’applicazione di uno screening prenatale finalizzato a scelte di selezione». 

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