IL PREVEDIBILE “SOCCORSO BIANCO” - Pubblicato il 30 novembre 2012 - http://www.blogscienzaevita.org/
L’immediata reazione pubblicata,
prevedibile per tempistica e argomentazione,
su La Nuova Bussola Quotidiana – a commento del Congresso nazionale di
Scienza & Vita sul tema “Embrioni crioconservati. Quale futuro?” – merita
alcune riflessioni. Certamente sintetiche, perché rappresentare in poche righe
la ricchezza e lo spessore delle relazioni congressuali, svolte da autorevoli
studiosi, docenti e ricercatori, sarebbe davvero improbabile.
Che nella letteratura biomedica,
bioetica e giuridica si annoveri l’adozione per la nascita (APN), o adozione
prenatale o comunque adozione degli embrioni, consta a tutti coloro che hanno
dimestichezza sulle tematiche in oggetto. Così, certamente, non sfugge
minimamente il dibattito, per certi versi sommerso, che ha caratterizzato
questa tematica negli ultimi anni.
Scienza & Vita ha voluto, con
onestà intellettuale e rigore argomentativo, tematizzare con metodologia
interdisciplinare il grave dilemma del futuro degli embrioni crioconservati,
altresì destinati in un futuro a essere abbandonati o dei quali si è già fatta
rinuncia all’impianto. Ha offerto un contributo, appunto di riflessione, e non
è stata una “sortita” come “l’ortodossia” dell’estensore dell’articolo su La
Nuova Bussola Quotidiana ha voluto rubricare. Peccato che lo stesso autore si
contraddica, con palese “ortodossa coerenza”, quando afferma che “la questione
è ancora aperta, ed esiste un confronto serrato tra favorevoli e sfavorevoli”.
Insomma si vuole affermare quanto segue: esistono posizioni contrapposte,
esistono sfavorevoli e favorevoli all’APN, esiste un dibattito anche nel mondo
cattolico ma non bisogna affrontare l’argomento. Fatta salva l’usuale manichea
dicotomia, efficace sotto il profilo mediatico e che tanta acqua porta – senza
richiesta – al mulino dei laicisti, si provvede anche alla personalizzazione
delle posizioni e alla individuazione di schieramenti. Ancora una volta nulla
di nuovo secondo usuale metodologia.
Sempre nell’articolo in oggetto,
si ammonisce di amnesia circa l’Istruzione Dignitas Personae su alcune
questioni di bioetica della Congregazione della Dottrina per la Fede,
affermando improvvidamente che “pochi la conoscono e che oggi è quasi
impossibile trovarla, stampata, nelle librerie cattoliche.” Forse, per
inconsapevole distrazione o imperfette relata refero, non sono stati presi in giusta
considerazione i continui richiami al Magistero fatti nel corso delle relazioni
congressuali, con attinenti approfondimenti aperti alle problematicità che il
tema richiede. Forse, e con tanta
umiltà, sarebbe stato sufficiente leggere la sintesi della relazione
introduttiva al Congresso. Risulta evidente che sarà un’adeguata e non
preconcetta lettura degli Atti congressuali, che verranno pubblicati, a
favorire ogni ulteriore e meritevole approfondimento.
In sintesi: premessa l’illiceità
del “criterio convenzionale”, della “distruzione” e “donazione per la ricerca”
degli embrioni crioconservati, le relazioni hanno approfondito nello specifico
il tema della “crioconservazione a lungo termine” (evolutività degli embrioni
allo scongelamento, epigenetica, vitrificazione, live birth post embryo thawed
da crioconservazione per anni, ecc.) e della APN (semantica, antropologia,
etica, analisi delle criticità versus APN e delle argomentazioni pro APN,
analisi giuridica, ecc.).
Una penultima e sintetica
considerazioni finale che deve farci riflettere. L’American Society for Reproductive Medicine
Ethics Committee Report, così afferma: “This Committee has made clear its view
that embryos should be accorded an elevated moral status compared with other
human tissues, but that they should not be viewed as persons. […] The legal
term ‘‘adoption’’ can not and does not apply to embryos, which hold the
potential for life but are not persons.”
Questo è l’humus culturale nel
quale dobbiamo offrire la nostra testimonianza, secondo scienza, fede e per la
vita.
Un’ultima considerazione.
Ricordava Pietro Nenni con un famoso aforisma: «A fare a gara a fare i puri,
troverai sempre uno più puro che ti epura».
A questa gara non voglio
partecipare con l’ambizione del puro che ritiene di rappresentare la Verità, ma
partecipo “con un attento sforzo di discernimento”. “Alla parresia della fede
deve corrispondere l’audacia della ragione” (Fides et Ratio, n.48).
Lucio Romano
Presidente nazionale Associazione
Scienza & Vita