martedì 20 novembre 2012


Sos per i pazienti nutriti artificialmente"Non tagliate l'assistenza ai nostri cari"

L'appello alla Polverini delle famiglie dei 300 malati dell'Anad: "Se non verranno più fornite le soluzioni alimentari dovremo ricoverarli tutti"

di ANNA RITA CILLIS

http://roma.repubblica.it 
Sos per i pazienti nutriti artificialmente
Preoccupati, oggi, invieranno una petizione a Renata Polverini, la dimissionaria governatrice del Lazio. A firmarla circa 200 famiglie di pazienti che fanno capo all'Anad, l'Associazione per la nutrizione artificiale domiciliare, dopo che, nelle ultime settimane, alcune Asl competenti "hanno a voce o per iscritto fatto sapere a chi andava a ritirare i materiali che per i tagli alla Sanità non potranno più fornire una quantità sufficiente di soluzioni nutrizionali", spiega Gianfranco Cappello, responsabile dell'unità operativa per la nutrizione artificiale domiciliare del Policlinico Umberto I. 

Un'unità alla quale fanno capo oltre 300 malati (di tutto il Lazio) seguiti e nutriti artificialmente a casa grazie ai loro familiari: mogli, mariti, fratelli e sorelle che fanno, in alcuni casi, da infermieri 24 ore su 24. 

"Se dovesse accadere le famiglie avrebbero solo tre possibilità", aggiunge il professor Cappello: "Andarsi a comprare le soluzioni da soli spendendo in media tra gli 80 e i 100 euro al giorno. Oppure ricoverare il proprio caro in una struttura sanitaria pubblica, o far morire di fame il paziente. Non ci sono altre strade visto che si tratta di persone che vivono grazie alla nutrizione artificiale e che non possono ingerire cibo in alcun modo". 

Alle sue parole si aggiungono anche quelle di Lina Sansone, presidente dell'associazione: "Chiediamo certezza  -  dice  -  vorremmo essere rassicurati dagli organi competenti che alla famiglie non verrà meno la fornitura del nutrimento per alimentare il proprio caro. Fino a oggi è sempre stato assicurato gratuitamente grazie a una legge regionale del 1994. Speriamo quindi che la legge venga rispettata come il diritto dei malati a essere curati a domicilio e in maniera adeguata". E poi: "C'è chi si può permettere di acquistare il materiale, ma ci sono tante persone che hanno problemi di soldi già così". 

E sono in tanti a essere preoccupati dopo che, nei giorni scorsi l'Anad ha organizzato una riunione per mettere in luce quanto sta accadendo. Tra questi Franca Scarpata, che cura a casa il proprio marito nutrito artificialmente e che dice di essere "pronta a inviare una lettera al presidente della Repubblica Napolitano, per chiedergli aiuto. Se i materiali non dovessero essere più gratuiti per noi sarebbe una problema enorme non potremmo farcela, è una spesa che non possiamo permetterci. Abbiamo una pensione bassa". 

Mentre Monica Soldatelli, che accudisce suo padre, rimarca: "Abbiamo avuto dei problemi con la Asl che poi si sono risolti, speriamo solo che non si ripetano, non sapremmo cosa fare".

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