giovedì 5 settembre 2013

Nella Francia di Hollande «ormai non è più possibile parlare di Sant’Agostino o di Tommaso d’Aquino» - settembre 4, 2013 Redazione - http://www.tempi.it/

vincent peillon

L’obiettivo “educativo” dello Stato francese governato dai socialisti è «strappare il bambino da tutti i suoi legami pre-repubblicani per insegnargli a diventare un cittadino» privo di identità. Lo denuncia oggi in un interessante intervista sul Foglio il filosofo Martin Steffens.
L’idea dello screditato presidente Francois Hollande e del ministro dell’educazione Vincent Peillon, spiega Steffens, è «creare un mondo» dove individui senza memoria e legami «godono come ubriachi del loro diritto di fare qualsiasi cosa».

NANI SULLE SPALLE DI GIGANTI. Pochi, ammette il filosofo, sono i francesi consapevoli della grande tradizione che ha preceduto la rivoluzione del 1789. Molti hanno dimenticato di essere “nani sulle spalle di giganti”: «Durante una lezione di filosofia», esemplifica Steffens, «ormai non è più possibile parlare di Sant’Agostino o di Tommaso d’Aquino senza che uno studente salti su a ricordare che viviamo in un paese laico». Non si rendono conto questi studenti «che tanti dei valori che stanno alla base della Francia provengono dalla tradizione cristiana». Non si accorgono che «molte delle cose belle che ancora si vedono nei nostri paesi e nelle nostre città sono frutti dell’arte religiosa».

ATTACCO AL CUORE DEL PAESE. Invece di assicurare la coesione sociale del paese, spiega  Steffens, «Hollande prima, con il matrimonio per tutti, e Peillon adesso sulla scuola hanno introdotto la logica amico/nemico al centro del loro modo di governare». «È vero», prosegue il filosofo francese, «che la sinistra sente sempre il bisogno di stigmatizzare gli elettori di destra, ma ora è al governo», alla presidenza dello Stato, «e quando stigmatizza, crea realmente divisioni». Attaccando la «religione madre del paese», la sinistra tocca «argomenti più che delicati», «che riguardano la pancia e la memoria viva del paese» e, prevede Steffens, rischia di strappare il «tessuto sociale francese».

RELIGIONE DEL NULLA. La nuova religione laica, auspicata dalla sinistra e dal ministro dell’educazione Peillon, afferma Steffens, «non avrà come “fedeli” che individui autocentrati, i quali non vorranno imparare, sapere e credere nulla». Infatti, «a meno di non essere abbastanza pazzi da adorare un dio costruito in un think thank», «creare dal nulla una religione vuol dire», deduce il filosofo, «non crederci».  Inoltre «per fare una religione non bastano i concetti religiosi, ma occorre la pratica e il sacrificio». E chi sarà sacrificato sull’altare della religione laica? Certo non si sacrificheranno Peillon e i “laici”. Il capro espiatorio saranno i cattolici. E i bambini, «ai quali si insegnerà il diritto a essere bisessuali o a cambiare sesso», invece di proteggerli da «un mondo ossessionato dal sesso».

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