venerdì 16 novembre 2012


Ama un figlio chi non lo taglia a metà. La legge 40 e la saggezza di Salomone - http://www.tempi.it

novembre 16, 2012 Redazione 
Un altro colpo alla Legge 40 (procreazione medicalmente assistita). Il Tribunale di Cagliari ha autorizzato una coppia, lei malata di talassemia e lui portatore sano, di eseguire la diagnosi preimpianto in un ospedale pubblico. È la prima volta, da che è entrata in vigore la legge nel 2005, che tale “diritto” viene riconosciuto. Secondo il tribunale sardo, dunque, le coppie affette da malattie genetiche hanno il diritto di sapere prima se il loro bambino sarà “sano” oppure no. Oggi sul Corriere della Sera è riportata la frase di Teresa (nome di fantasia), la donna della coppia, che spiega le sue ragioni con queste testuali parole: «Non voglio rischiare di avere una creatura destinata a gravi sofferenze. Non voglio essere messa di fronte alla decisione di abortire». È riportata anche la posizione di Eugenia Roccella, parlamentare del Pdl, che così annota: «I giudici hanno stabilito che un bambino con talassemia ha meno diritto di nascere rispetto a una persona sana. È un chiaro presupposto eugenetico».
Di seguito pubblichiamo il post pubblicato da Antonio Benvenuti sul suo blog.
Stamattina ho sentito alla radio un’intervista a Carlo Flamigni, noto medico nel business dei figli in provetta, a lode della recentissima sentenza sulla legge 40 in cui ancora una volta un giudice si è preso gioco del Parlamento, della sua professione e degli italiani tutti con una sentenza creativa.
Un giorno o l’altro mi spiegheranno perché qualcuno si può permettere di inventare le leggi invece di applicarle. Chiaramente questo tipo di processo rende inutili parlamenti, referendum e anche la volontà degli italiani, a parte uno.

L’episodio mi ricorda quel fatto narrato dalla Bibbia, in cui il re Salomone, per capire a chi appartenga realmente un bimbo conteso tra due madri, ordina di tagliarlo in due e darne una parte a ciascuna.
Salomone giudicava perché era re, ed era saggio. Tagliare in metà il bambino conteso era un espediente per capire chi l’amava davvero. Non è che poi si sia fatto.
Qui invece abbiamo una sentenza in cui si vogliono realmente tagliare a metà bambini, e un sacco di false mamme che applaudono.

L’intervista a Flamigni terminava con lui che invitava ad avere coraggio, a farsi beffe della legge. Oltre che coraggio ci vuole anche faccia tosta, e il cuore di un uomo con la spada.

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