In Belgio la poligamia è un reato punibile dai cinque ai dieci anni di prigione, ma i giudici hanno riconosciuto come legittime le due mogli di Ahmed, marocchino di 71 anni che vive in Belgio dal 1976.
DIRITTO ALLA POLIGAMIA. Ahmed, riporta il sito Dh.be, «è padre di otto figli ed è riuscito a farsi riconoscere nei registri nazionali due mogli, una di 62 anni e un’altra di 49». Ma i giudici belgi non hanno solo fatto un favore ad Ahmed, hanno di fatto riconosciuto un vero e proprio diritto alla poligamia.
«CONFORME ALLA GIURISPRUDENZA». Quando nel 1995 Ahmed ha cercato di registrare il suo secondo figlio, nato dalla sua seconda moglie, il comune di Schaerbeek dove vive ha comunicato l’irregolarità ai giudici di Bruxelles. Che però hanno sentenziato così nel 1996: «La situazione di bigamia si è creata all’estero, senza l’intervento delle autorità belghe. È ammesso in queste condizioni ben precise che una tale bigamia possa produrre i suoi effetti giuridici in Belgio. Questo è conforme alla giurisprudenza».
RISCOPPIA IL CASO. E ancora: «Le autorità del Belgio non possono celebrare un matrimonio bigamo, che è contrario all’ordine pubblico, ma si possono tollerare gli effetti della bigamia celebrata all’estero in paesi che riconoscono la poligamia». Il caso di Ahmed è tornato alla ribalta delle cronache dopo che il marocchino, avendo perso la sua carta d’identità, ha cercato di farsela rifare e la polizia locale ha di nuovo segnalato il suo caso alla magistratura.
«IL CORANO CI AUTORIZZA». «Il Corano autorizza i musulmani ad avere due mogli. Basta che la prima sia consenziente e poi se sulla terra ci sono tre donne per ogni uomo, che cosa fanno quelle due donne che non trovano marito? Ecco che l’islam interviene e risolve il problema», ha dichiarato uno dei figli di Ahmed in un’intervista.
«Noi consideriamo ognuno delle due mogli di nostro padre come nostra madre.Non capiamo perché la polizia importuni nostro padre dopo che ha ottenuto il via libera dalla procura di Bruxelles per registrare le sue due mogli nel registro nazionale. Non hanno il diritto di fare marcia indietro».
@LeoneGrotti «Noi consideriamo ognuno delle due mogli di nostro padre come nostra madre.Non capiamo perché la polizia importuni nostro padre dopo che ha ottenuto il via libera dalla procura di Bruxelles per registrare le sue due mogli nel registro nazionale. Non hanno il diritto di fare marcia indietro».
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