Bagnasco «riunisce» i leader: la vita non divida - Al convegno di
Scienza e vita aperto dal cardinal Angelo Bagnasco (foto) ieri erano presenti i
leader di tre dei partiti che sostengono il governo: Pier Luigi Bersani, Pier
Ferdinando Casini e Angelino Alfano - Il cardinale ha ribadito che «la vita umana
va difesa dal concepimento alla morte naturale» di Carlo Marroni, http://www.ilsole24ore.com, 19 novembre
2011
CITTÀ DEL VATICANO
Tutti d'accordo: si è trattato di
una coincidenza davvero provvidenziale. Nel giorno in cui il governo Monti è
entrato nella pienezza dei suoi poteri, i segretari e leader dei partiti della
nuova maggioranza si sono trovati insieme. Davanti al presidente della Cei,
cardinale Angelo Bagnasco. A parlare di bioetica. Doppia coincidenza: i leader
dei partiti - Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini - che
sostengono un governo a forte caratura cattolica hanno discusso pubblicamente
di un tema che ha diviso le forze politiche nel corso degli ultimi anni.
E Bagnasco non ha mancato di
ribadire come la pensano i vescovi. «Bisogna difendere i valori costitutivi
dell'umano» e «tra questi la vita umana, dal suo concepimento alla fine
naturale, è certamente il primo. A questo livello primario si colloca il
doveroso apporto dei cristiani come cittadini» ha scandito il porporato nel
corso dell'affollatissimo convegno di Scienza e Vita, ieri dopo il voto di
fiducia. «Il bene della vita - ha aggiunto - è un bene non solo per sè, ma
anche per gli altri». Un tema delicato su cui la Chiesa ha ribattuto molto dopo
la morte di Eluana Englaro, su cui il governo Berlusconi arrivò a un braccio di
ferro anche con il Quirinale. «Siamo tutti consapevoli della delicatezza
dell'argomento in gioco, così come delle visioni diverse che spesso si
confrontano, tanto da essere considerata, la vita umana, uno di quegli
argomenti divisivi di cui è meglio non parlare», ha rimarcato Bagnasco. Ma i
cittadini cristiani «offrono il loro contributo senza per questo dover mettere
tra parentesi la propria coscienza». Toni da Lectio Magistralis, pacati e
"alti", senza entrare nel cuore dei fatti come fa solitamente nelle
trimestrali Prolusioni al Consiglio Permanente. Ma è di tutta evidenza che il
cardinale ha fatto riferimento al progetto di legge fermo da due anni e mezzo,
e sui cui la ex maggioranza di centro destra si era impegnata formalmente per
una approvazione, senza successo. Parole chiare (che invitano ad uno sforzo
collettivo, ma senza "mediazioni" al ribasso, come ha detto giorni
fa) peraltro pronunciate nel giorno in cui Benedetto XVI, in partenza per il
Benin, è stato accolto in aeroporto da Monti: il Pontefice ha apprezzato il
gesto e ha fatto gli auguri al nuovo premier. Un augurio di «bene e prosperità»
allargato, nel telegramma indirizzato a Giorgio Napolitano, prima di partire, a
tutto il «popolo italiano». Intanto dalla politica sul tema sono arrivate
posizioni dialoganti, ma nulla di più. «È necessario delineare una linea di
coerenza tra valori e prassi, ovvero tra ciò che si dice e ciò che si fa. Ed è
quello che abbiamo fatto con l'agenda bioetica durante il nostro governo - ha
detto il segretario Pdl Alfano - noi abbiamo prodotto quella agenda perché
questo è il nostro credo e da questo discende la nostra azione politica». E ha
ributtato la palla nel campo del nuovo quadro politico: «Ora c'è un altro
governo che giustamente non ha assunto gli impegni programmatici su questi
argomenti. L'impianto di valori e di prassi che noi pensiamo di non aver
tradito era fondato su: vita, persona, famiglia e sussidiarietà».
Il segretario del Pd, Bersani, è
tornato ad auspicare un approccio di dialogo sui temi della bioetica, ma ha
ammonito che la legislazione deve essere cauta. «Dico: ragioniamoci assieme e
la legislazione sia cauta». E ancora: «Parliamone perché su questi temi c'è una
nuova situazione politica», ha ricordato, «non è che possiamo rifiutarci di
parlare di questi temi perché sono divisivi. Non è cosa da poco che un
parlamento decida mezzo e mezzo come si deve morire». Insomma, il rischio, ha
sottolineato, è che mentre in Italia non si riesce a trovare un'agenda
dall'estero arrivano soluzioni impossibili da bloccare.
Mediatore il leader Udc, Casini:
«Questo governo che nasce oggi non è un esecutivo che affronta o che poteva
affrontare nel suo programma le questioni etiche». Ma ha aggiunto che il
governo guidato da Monti può offrire una grande opportunità per trovare una
maggiore coesione rispetto a temi che spesso dividono.
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