martedì 22 novembre 2011


MORALE: la promiscuità sessuale mette a serio rischio la fertilità e la salute, 22 novembre 2011, http://www.corrispondenzaromana.it

Il mito della libertà sessuale sganciata da ogni regola presenta regolarmente il conto ed è sempre molto salato: il sesso promiscuo danneggia la fertilità femminile e, più in generale, la salute delle persone. È quanto emerge da uno studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e presentato al X Congresso Nazionale della Società di Malattie Infettive e Tropicali.

I dati raccolti mettono in evidenza il deciso incremento di ogni genere di malattia sessualmente trasmissibile, comprese la sifilide e l’Aids, soprattutto nelle donne per lo più single e con una vita sessuale “disinvolta”. Inoltre, un numero sempre crescente di coppie si rivolge alla tecnica della procreazione assistita a causa di infezioni di natura sessuale trascurate o non trattate; sembra, infatti, che le malattie sessuali aumentino di 20 volte la probabilità di sterilità nella popolazione delle trentenni.

Altri dati scaturiti dalla ricerca meritano particolare attenzione: «la probabilità di contrarre le malattie infettive subisce una decisa impennata coll’aumentare del numero dei partner sessuali, tanto che il rischio di positività alla Clamidia è sette volte superiore nelle donne che dichiarano di aver avuto più partner negli ultimi sei mesi.

Inoltre, circa il 40% delle donne contagiate non riferivano alcun sintomo, con inevitabili ripercussioni sulla loro salute e sul contagio della malattia. Per quel che concerne la terribile infezione da Hiv, del 65% delle donne che hanno avuto una diagnosi di infezione sessuale e che si sono sottoposte al test dell’Aids ben il 5% è risultato positivo ed in circa un terzo dei casi la donna ha scoperto di essere sieropositiva proprio in questa circostanza.»

La realtà italiana non è dissimile a quella di altri Paesi europei come la Francia, la Germania e l’Inghilterra dove si assiste ad un deciso incremento della diffusione delle infezioni sessualmente trasmesse, soprattutto nella popolazione femminile. Questi sono solo alcuni dei frutti avvelenati prodotti da decenni di propaganda del sesso libero, del sesso contro natura e della presunta panacea contro i rischi per la salute connessi al libertinaggio sessuale rappresentata dalla contraccezione.

Infatti, come già ampiamente documentato da diversi studi, la mentalità contraccettiva conduce all’uso disordinato e compulsivo della sessualità (sganciata dall’atto procreativo e banalizzata) e conseguentemente ad una maggiore diffusione delle malattie sessualmente trasmesse, in ragione della parziale inefficacia degli anticoncezionali contro i virus (dato di fatto regolarmente negato o minimizzato) e dell’aumento dei rapporti a rischio. Ma ai dogmi del relativismo etico e morale non si comanda e ad essi tutto si sacrifica, comprese l’intelligenza, la ragione e le evidenze scientifiche. (A. D. M.)

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