venerdì 18 novembre 2011


Sul «piano inclinato» della cultura di morte, di Tommaso Scandroglio, Avvenire, 17 novembre 2011

Gli anglofoni la chiamano slippery sIope. la famigerata teoria del piano inclinato. Ponete una biglia in cima a un piano inclinato e questa all'inizio si muoverà lentamente, e poi acquisterà sempre più velocità. Tale teoria gode di ottima salute in bioetica. Una prova di ciò è data dalla recente approvazione da parte dell'Aifa - che ha già sulla coscienza il varo della Ru486 - della «pillola dei cinque giorni dopo EllaOne. Questo preparato chimico, con indubbi effetti anche abortivi, è l'ultima tessera che è andata a cadere in quel domino di morte che si chiama aborto, un processo che é iniziato con la promozione su larga scala della contraccezione, cioè del pensiero antivita. Questo ha preparato il terreno perché la Corte Costituzionale con la sentenza n.27 del '73 depenalizzasse l'aborto in alcuni casi. la sentenza fece da sponda al varo della legge sull’aborto. La 194 a sua volta è stata la premessa per la liberalizzazione di ogni tecnica abortiva o potenziaimente abortiva: Ru486, pillola del giorno dopo e ora EllaOne. la tessera nuova che cade sostituisce per importanza quella precedente:è per questo che il riferimento normativo appare sorpassato e da non rispettare Quindi si può abortire anche fuori dalla struttura ospedaliera in barba alla legge. La teoria del piano inclinato è applicabile anche ad altri temi di bioetica. Il filosofo Emanuele Severino sul Corriere della Sera del 20 settembre 1984 aveva predetto in merito all'eutanasia che: “una società che predispone i mezzi perché una donna impedisca la nascita di un altro essere dovrebbe a maggior ragione predisporre i mezzi che consentano di morire a chi desiderando la morte, non può darsela. In Olanda l'eutanasia fu depenalizzata nel 1993. Dieci anni dopo si scopre che il fenomeno è diffusissimo: il 2.7% dei decessi sarebbe frutto di pratiche eutanasiche. Nel 2003 il protocollo di Groningen ci informa che su 1.000 bambini che muoiono, 600 smettono di vivere per atti di eutanasia. L'effetto domino riguarda anche la fecondazione artificiale: nata per appagare il desiderio di avere un figlio da parte di una coppia sterile, si é trasformata nel tempo, fuori dai nostri confini, in strumento per inseminare donne single, dare figli a coppie omosessuali, far nascere figli dopo che il padre era morto da anni... Come reagire? Usare anche noi la tecnica del domino, ma alla rovescia. Ad esempio iniziamo a far cadere almeno tessere di cui è composta la 194: chiedendo di eliminare la possibilità di abortire dopo i 99 giorni, di sapere quante vite sono state salvate dai consultori oppure i motivi per cui una donna ha deciso di abortire. Solo così si potrà contrastare il progressivo e veloce scivolamento verso il basso, e chi scoraggia in ogni modo la vita fino a legittimarne la soppressione non ama più spazio per chiedere l'introduzione di nuove pilloline abortive per far cadere nuove e letali tessere del domino.

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