Donne, attente a imitare Angelina Jolie. Gli esperti: «Asportazione del seno preventiva caso raro e delicato» - maggio 14, 2013 Redazione - http://www.tempi.it/
Angelina Jolie ha spiegato al New York Times di essersi sottoposta a una duplice mastectomia preventiva per ridurre il rischio di cancro. La famosa attrice ha detto di essersi sottoposta all’operazione perché ha un gene che aumenta il rischio di cancro al seno e alle ovaie. «I medici – ha spiegato – ritenevano che avessi l’87 per cento di probabilità di sviluppare un cancro al seno. Ho scelto di essere proattiva e di minimizzare al massimo i rischi. E ho deciso di ricorrere a una duplice mastectomia». La star, che ha motivato la sua decisione ricordando che la madre morì per un tumore a 56 anni, ha incoraggiato le donne a cercare informazioni dai medici e compiere scelte informate.
MONITORAGGIO. A parte il caso specifico dell’attrice, in cui come detto si incrociano anche timori personali per la vicenda della madre, la scelta di Angelina Jolie è bene che sia imitata? Su questo aspetto gli esperti hanno molti dubbi. L’agenzia Agi, ad esempio, ha interpellato il dottor Egidio Riggio, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e microchirurgia presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Secondo Riggio «per le donne a rischio ereditario, la chirurgia preventiva non deve rappresentare una scelta obbligata ma va serenamente ponderata rispetto alla decisione di eseguire per tutta la durata della vita, uno stretto monitoraggio strumentale degli organi a rischio».
CASI MINIMI. Il dottore spiega che «il percorso che conduce ad un intervento profilattico al seno è basato su indagini genetiche e test ematici, e non solo sulla storia familiare di una madre o di una sorella con carcinoma mammario. Non deve essere mai una scelta emotiva della donna coinvolta. Le donne ad alto rischio, genetico, di cancro al seno rappresentano una minima parte della popolazione, una su 200, e non più del 5-10 per cento di tutte le donne affette da tumore, lo sono. In questi casi, si parla di tumori “ereditari” ed il rischio interessa la mammella e l’ovaio. Pertanto le donne nella situazione della Jolie devono affrontare anche un’annessiectomia, ovvero l’asportazione delle ovaie».
SCELTA DELICATISSIMA. Concorda il professore Riccardo Masetti, direttore del Centro di Senologia del Policlinico Gemelli di Roma: «La scelta che ha fatto Angelina Jolie è pienamente motivata, ma va detto subito che non è obbligatoria. Casi come il suo riguardano infatti meno del 10 per cento delle pazienti che affrontano un tumore del seno. Si tratta di quelle donne che hanno una forte familiarità e che, sottoponendosi a un test genetico, scoprono di avere delle mutazioni al gene BRCA1 o BRCA2. Quando si riscontrano queste anomali in questi geni, il rischio di sviluppo di un tumore del seno aumenta fino all’80 per cento».
Tuttavia, anche in questi rari casi, la mastectomia preventiva non è una scelta obbligata. Le strade possibili, in presenza di test genetici che riscontrano mutazioni dei geni BRCA1 o BRCA2, sono due», spiega l’esperto. «Si può decidere di sottoporre la paziente a controlli molto scrupolosi e ravvicinati, oppure di ridurre drasticamente il rischio come ha fatto Angelina Jolie, asportando i seni e ricostruendoli. Ma si tratta di una scelta delicatissima, per niente facile, sia perché si tratta di un intervento invasivo sia perché i seni ricostruiti con protesi non saranno mai come i seni naturali. Nemmeno se si occupasse dell’intervento il miglior chirurgo plastico».
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