mercoledì 29 maggio 2013

Nano proiettili che colpiscono i tumori - La ricerca italiana fa centro nella salute -Scoperta in collaborazione con belgi e francesi. Ma è la Sanofi a interessarsi di un possibile sfruttamento commerciale - http://www.corriere.it/


Una buona notizia per la ricerca italiana. Due scienziati - Luigi Cattel e Barbara Stella - sono stati insigniti ad Amsterdam dello European Inventor Award, il piu' importante riconoscimento europeo per gli inventori. Insieme a due colleghi - il belga Patrick Couvreur e la francese Veronique Rosilio - hanno creato e sperimentato in laboratorio le nano capsule anticancro. Si tratta di speciali nano proiettili - 70 volte più piccoli dei globuli rossi, muniti di uno speciale rivestimento biodegradabile - che distruggono le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti sani. Cattel e Stella hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento, attribuito alla presenza dell'eurocommissario al Mercato Interno Michel Barnier e della principessa Beatrice d'Olanda, nella categoria principale, quella dedicata alla ricerca scientifica.


LCD - Per le piccole imprese ad alta innovazione e' stato premiato lo scienziato-imprenditore svedese Pal Nyren, cui si deve il metodo «ultra semplificato» per ottenere la sequenza del Dna. Tra gli altri vincitori - tutti personaggi di altissimo livello, autori di invenzioni già consolidate e in certi casi di grande successo - c'e' il fisico svizzero Martin Schadt, nella sezione «Lifetime Achievement» (passi avanti nella vita quotidiana), inventore nel 1970, presso Hoffmann-LaRoche, del primo display a cristalli liquidi del mondo, meglio noto come Lcd. Nella sezione «Industria» sono stati premiati due austriaci - Klaus Brustle e Claus Hammerle - per una delle invenzioni più familiari al grande pubblico dei Paesi sviluppati di tutto il mondo: il sistema di chiusura morbida per porte, cassetti e armadi, usatissimo nell'industria dell'arredamento. Della giuria del premio - promosso dall'Ufficio Brevetti Europeo - facevano parte imprenditori, scienziati e inventori, tra i quali Jens Dall Bentzen, proprietario della Dall Energy che produce energia dalle biomasse, Mario Moretti Polegato della Geox, l'oncologa Blanka Rihova e Erno Rubik, l'inventore del «Cubo».
DIECI ANNI - Dietro al successo italiano si nasconde un'ombra: quella, consueta, dei (non) finanziamenti e del (non) raccordo tra Università e impresa. «L'invenzione italo-francese, i nano proiettili anticancro - racconta Luigi Cattel, 70 anni - e' nata nella facoltà di Farmacia dell'Università di Torino ma ha potuto crescere a svilupparsi solo grazie alla collaborazione con l'Universita' di Paris Sud. E soprattutto ai cinque milioni di euro del Cnrs che hanno consentito al team di brevettare l'invenzione in tutto il mondo nel 2004». Come dice, molto prudentemente, Patrick Couvreur, «siamo già molto avanti nella sperimentazione pre clinica, ma ci serviranno altri dieci anni per arrivare alla sperimentazione sui malati. Il metodo sarà particolarmente utile nella cura del cancro al pancreas, una delle principali cause di morte nel mondo sviluppato». Adesso, aggiunge Barbara Stella (42 anni), «il nostro team sta lavorando per attribuire ai nano proiettili, creati per curare, anche proprietà diagnostiche».

DISINTERESSE - La vicenda sottolinea in modo spettacolare la forza degli scienziati italiani come individui e la debolezza del sistema Italia. Il brevetto infatti, come dicevamo, appartiene al Cnrs, che si e' assicurato il diritto di gestirlo, mentre agli inventori spettano solo le royalty, cioè il «diritto d'autore». Non molto diversa la differenza tra Francia e Italia sotto il profilo industriale. «Nessun gruppo farmaceutico italiano si e' dimostrato interessato a questa ricerca», dice Cattel, interesse che invece e' stato manifestato dal gruppo multinazionale francese Sanofi Aventis. Una differenza cui non e' estraneo un pizzico, diciamo pure una manciata di orgoglio nazionale: quando ha deciso di finanziare il brevetto, il Cnrs francese ha posto come condizione di non avere partner stranieri.

Edoardo Segantini 
@SegantiniE28 maggio 2013

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