giovedì 24 maggio 2012


Una firma per l’embrione, l’Europa non si rassegna, Movimenti e associazioni per la vita di tutto il continente si mobilitano per la prima volta insieme nella campagna «Uno di noi»  Obiettivo: raccogliere entro un anno un milione di firme per indurre l’Unione europea a rispettare la persona umana sin dal concepimento. Un segnale di impegno e consapevolezza, Graziella Melina, Avvenire, 23 maggio 2012

Ancora pochi giorni di attesa e la raccolta di firme per aderire all’iniziativa «Uno di Noi», promossa dal Movimento per la Vita italiano e da altre associazioni pro-life di tutta Europa per chiedere alla Ue di tutelare l’embrione, prenderà il via sul Web attraverso un sito dedicato alla petizione continentale. Ma intanto è già possibile sottoscrivere l’iniziativa europea scaricando il modulo dal sito www.mpv.org, compilarlo, firmarlo e inviarlo a Roma alla sede del Comitato promotore (Lungo Tevere dei Vallati, 2). Le adesioni devono pervenire entro il 1° febbraio del prossimo anno.  
Dopo il successo della seconda Marcia nazionale per la vita il 13 maggio a Roma, il «popolo della vita» si è mobilitato nuovamente domenica scorsa per il «Lifeday 2012» – con una benedizione speciale del Papa – per un’iniziativa che coinvolge associazioni italiane (tutto il laicato cattolico organizzato) ed europee. Obiettivo: chiedere l’applicazione nel diritto comunitario «del principio – dice la mozione – che la dignità umana e il diritto alla vita riguardano ogni essere umano fin dal concepimento» e quindi il conseguente impegno che nelle sue attività la Ue «non finanzi e non propagandi la distruzione di embrioni umani, così come oggi può avvenire e di fatto avviene, direttamente o indirettamente, nel campo della ricerca scientifica, dell’aiuto allo sviluppo, della sanità pubblica».  
All’iniziativa, lanciata domenica in Vaticano, hanno aderito 38 associazioni dei Paesi dell’Unione. Del Comitato promotore, oltre al Movimento per la vita italiano, fa parte anche l’avvocato Patrick Gregor Puppink, molto impegnato sui fronti etici in Europa, l’associazione tedesca «Stiftung Ja zum Leben», la «Federacion Española de Asociaciones Provida», l’inglese «ProLife Alliance and Core», l’ungherese «Together for Life Association» e la polacca «Pro Humana Vita foundation». Impegnate a livello nazionale a difesa della vita anche altre 25 associazioni europee, dalla Svezia a Malta, dall’Olanda alla Romania, che si sono schierate in questa alleanza per la vita. L’iniziativa, scrivono gli organizzatori, rappresenta per tutto il popolo della vita «uno strumento culturale ed educativo che risveglia l’anima dei popoli europei e impedisce la loro assuefazione e la loro rassegnazione di fronte alle soverchianti aggressioni contro la vita umana».  
Il risultato che si vuole raggiungere attraverso questa campagna, che mira a raccogliere almeno un milione di firme, è infatti una vera a propria rivoluzione culturale oltre che legislativa. «La cultura cosiddetta "abortista" – si legge nel manifesto programmatico – distoglie lo sguardo dal figlio concepito ma non ancora nato; la cultura della vita, invece, nasce da questo sguardo, che non ignora ciò che vi sta attorno, ma che sa contemplare la meraviglia della vita umana fin dal suo primo comparire nell’esistenza». Per riuscirci occorre che si coinvolgano tutte le realtà pro life attive sul territorio. «Una grande adesione dei cittadini europei alla proposta per riconoscere l’embrione umano come "uno di noi" – spiegano infatti i promotori – contribuirà a rendere impossibile la negazione del diritto alla vita fin dal concepimento, e forse potrebbe orientare la Corte europea verso uno sguardo più attento verso l’embrione in nome dei diritti umani».  
Per la prima volta, dunque, una battaglia culturale e giuridica Punisce le principali associazioni per la vita a livello europeo. I loro aderenti sono infatti convinti che «il riconoscimento pubblico, formale e legale della qualità di essere umano del concepito servirebbe concretamente a difendere la vita anche indipendentemente dalla disciplina legale dell’aborto, della procreazione artificiale e della sperimentazione sugli embrioni». Il futuro dell’Europa si gioca dunque intorno ai valori fondamentali. «Ritrovare l’unità dei popoli europei intorno al valore della dignità umana presente sempre e comunque in ogni uomo appare anche un modo per evitare la sconfitta dell’Europa». La raccolta delle firme a «Uno di noi» sarà possibile anche durante il VII Incontro mondiale delle Famiglie, a Milano dal 30 maggio al 3 giugno, allo stand del Movimento per la vita. 

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