martedì 17 maggio 2011

Gemelli, prima nascita "a distanza" - Milano, miracolo alla Mangiagalli: mamma partorisce i piccoli, entrambi prematuri, in due tempi - da http://www.tgcom.mediaset.it

09:14 - Sono nati entrambi prematuri, ma a distanza di un mese l'uno dall'altro. E' la straordinaria storia di Gregorio e Leonardo, due gemelli venuti alla luce alla clinica Mangiagalli di Milano in condizioni eccezionali. Il primogenito, Gregorio, è nato il 18 marzo, alla ventiquattresima settimana di gravidanza, il secondo, Leonardo, esattamente un mese dopo, il 18 aprile.
La mamma è una negoziante 41enne di Ponte Lambro, il papà un imprenditore edile. Le doglie, come racconta il "Corriere della Sera", colgono la donna la mattina del 18 marzo, solo al quinto mese e mezzo. E i medici non possono evitare la nascita di Gregorio, per parto spontaneo. Si riesce però a evitare che nasca anche l'altro bimbo: grazie a farmaci anticontrazione e cure antibiotiche contro le infezioni, Leonardo può rimanere nel grembo della madre. Il piccolo resta nel ventre materno per quattro settimane in più. I due bimbi erano in sacche amniotiche distinte: viene tagliato soltanto il cordone ombelicale del primo dei gemelli e l'altro può aspettare ancora del tempo prima di venire al mondo.

A un mese di distanza, la nascita del secondo bambino. Entrambi i gemelli sono molto al di sotto del peso normale. Gregorio pesa 650 grammi, Leonardo 1.080, tutti e due largamente sotto la media, se si pensa che a livello nazionale soltanto un bambino su cento nasce con un peso inferiore al chilo e mezzo.

L'evento ha davvero dello straordinario, anche considerando che i rischi di non sopravvivenza del feto alla ventiquattresima settimana, il momento della nascita del primo gemello, superano l'80%. D'altra parte, con l'aumento dell'età delle maternità e delle fecondazioni artificiali, cresce anche il numero dei parti gemellari e, di conseguenza, delle nascite premature. Quelle sotto la trentasettesima settimana sono ormai al 10%.

Adesso i due gemelli sono ricoverati in terapia intensiva, dove resteranno ancora per settimane. "Ma sono fuori pericolo, anche se le loro condizioni mediche sono in continua evoluzione", assicura il primario Fabio Mosca.

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