venerdì 23 settembre 2011


Con le famiglie numerose sono perfino più generose le banche del governo  di Franco Adriano, http://www.italiaoggi.it


Il governo Berlusconi, complice la crisi, ha portato per la prima volta in piazza le famiglie numerose italiane riunite nell'associazione omonima. Si tratta di quelle con più di tre figli a carico, il 5,9% del totale. «Quelle», confida uno dei manifestanti davanti a Montecitorio, «che sembrano essersi concesso un lusso a fare figli mentre stanno garantendo il futuro di tutti («C'è una possibilità su nove che chi si prenderà cura di te fra vent'anni sarà uno dei nostri figli», si legge sui volantini distribuiti ieri).


Ma che avrà fatto mai l'esecutivo per far arrabbiare una platea di solito moderata e non schierata (così tanto da averli indotti a scrivere alla cancelliera Angela Merkel e al presidente Nicolas Sarkozy per chiedere ospitalità in Germania e in Francia «dove le famiglie numerose sono considerate preziose per la società e lo sviluppo»)? Di sicuro, l'ultima manovra economica ha dato una mazzata pesando, secondo i calcoli del presidente dell'associazione Mario Sberna, per 4mila euro all'anno su chi ha quattro figli. Ma anche il sottosegretario Carlo Giovanardi ci ha messo del suo. È successo, infatti, che Sberna ha inserito tra i punti della protesta la provocatoria restituzione della delega sulle politiche familiari da parte di Giovanardi «per manifesta inutilità». Il sottosegretario, allora, ha scritto al presidente del Forum delle famiglie, Francesco Belletti (che peraltro ha in preparazione una manifestazione di protesta ancora più ampia) elencando quanto fatto di buono. Ma tra i punti di vanto Giovanardi ci ha messo anche «il Fondo nuovi nati che ha garantito 20mila prestiti corrispondenti ad una erogazione di circa 110 milioni di euro». Sberna, a questo punto non ci ha visto più. Ha chiesto scusa a denti stretti a Giovanardi per la personalizzazione dello scontro, come evidentemente dagli ambienti Cei qualcuno gli ha suggerito, ma ha fatto notare che il governo ha prestato soldi al 4% «indebitando un bimbo fin dalla culla», mentre per esempio «l'Ubi Banca, che di mestiere fa fruttare i soldi, in questi giorni presta fino a 1500 euro alle famiglie ad un Taeg dell'1,5% per far fronte alle spese scolastiche». © Riproduzione riservata

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