giovedì 29 settembre 2011


Il ginecologo Semprini: «gravidanza in tarda età? Rischi anche per il bimbo»,  28 settembre, 2011, http://www.uccronline.it

Un altro medico ha preso recentemente posizione contro la gravidanza in tarda età. Si tratta di Augusto Enrico Semprini, ginecologo e immunologo riproduttivo, il quale intervistato da Il Corriere della Sera -dopo aver spiegato cosa sia la crioconservazione e l’ovodonazione, ha dichiarato: «Con la scienza oggi le donne possono sfidare i limiti biologici imposti dalla Natura [...]. Con il trasferimento di due embrioni la probabilità di restare incinta può arrivare al 60%, con un embrione solo al 30-40% [...]. Certamente per le donne sarebbe meglio avere una gravidanza prima dei quarant’anni, per non dire prima dei trenta».

Non è detto che tutto quello che le tecniche scientifiche permettono di fare si debba fare, commenta saggiamente l’articolista Simona Ravizza. Anche perché il parto al crescere dell’età diventa più pericoloso sia per la salute della donna sia per quella del figlio: «I rischi ci sono. Il problema sono soprattutto le gravidanze gemellari con cui si concludono spesso le cure anti-sterilità. Per le madri aumenta di dieci volte il pericolo di ammalarsi di diabete e ipertensione; per i bimbi la mortalità perinatale cresce esponenzialmente, lo stesso il rischio di nascere prematuri».

Queste sono le possibili conseguenze dirette. O forse è meglio chiamarlo capriccio, perché altro non si può chiamare la dittatura-desiderio di voler diventare genitori a 50 anni, ignorando totalmente i diritti del figlio a non rimanere orfano in tenera età e ad avere due genitori sani e forti durante la sua crescita. In Ultimissima 22/9/11 citavamo il racconto di un figlio che ha avuto la disgrazia -lo descrive lui stesso- di essere cresciuto con due genitori-nonni. Donare la vita è sempre una cosa bellissima (se lo si fa secondo metodi naturali), ma occorre capire se si è veramente nella condizione di fare un regalo adeguato.

Il giurista Alberto Gambino, intervistato da Avvenire, lo dice chiaramente difendendo la legge italiana: «Nel nostro ordinamento si tutela il diritto inalienabile del nascituro di avere una famiglia biologicamente armonica, proprio perché la funzione dei genitori cambia a seconda dell’età. Diventa una lesione del diritto del bambino, dell’adolescente, avere in modo preordinato dei genitori che non hanno un’età biologica conforme al loro ruolo all’interno della famiglia».

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