lunedì 26 settembre 2011


«In Cina il corpo di una donna appartiene allo Stato» - L'associazione Women's Rights Without Frontiers ha rilasciato un rapporto sulla legge del figlio unico in Cina. Aborti e sterilizzazioni forzati, genitori malmenati o torturati, omicidi: il partito comunista cinese continua a mettere in pratica con la forza la legge che ha già impedito la nascita di 400 milioni di bambini Di Leone Grotti - http://www.tempi.it, 26 Set 2011

Aborti e sterilizzazioni forzati di donne, padri picchiati e malmenati, feti trattati come "immondizia medica". L'associazione Women's Rights Without Frontiers ha rilasciato un rapporto, che documenta nuovi casi avvenuti nel 2009, sulla politica del figlio unico che vige in Cina dagli anni '70. La legge che impedisce di avere più di un figlio, salvo rare eccezioni, ha bloccato la nascita di oltre 400 milioni di bambini, come comunica fiero il partito comunista cinese. La direttrice dell'associazione Reggie Littlejohn è stata ascoltata il 22 settembre dalla House Committee of Foreign Affairs negli Stati Uniti.

Tra le storie raccontate, c'è quella di una donna che ha subito un aborto forzato all'ottavo mese di gravidanza, un'altra, incinta di due gemelli, all'ottavo mese e mezzo. Altre ancora hanno dovuto subire l'inserimento di strumenti di contraccezione intrauterina e famiglie intere hanno ricevuto multe pesantissime, demolizione della casa e anche torture.

Sempre secondo il rapporto, a causa delle legge del figlio unico in Cina si è creato uno squilibrio fra maschi e femmine tale che 37 milioni di cinesi non riusciranno a trovare moglie. La causa diretta della legge, infatti, è l'uccisione e l'aborto soprattutto delle femmine, meno adatte al lavoro nei campi. Ma la carenza di donne ha anche portato a un traffico di bambine provenienti dai paesi vicini come Myanmar, Vietnam, Laos, Mongolia, Russia, Corea del Nord.

Il rapporto parla di sterilizzazioni forzate, casi in cui donne sono state rapite, svestite e sterilizzate a forza. Nella città di Puning (Guangdong) sono state arrestate 1300 persone per una campagna di sterilizzazione. Viene anche spiegata la pratica della “implicazione”, secondo cui si persegue non solo chiunque vada contro la legge del figlio unico, ma anche i parenti, che possono essere arrestati come avvenuto nel 2008 a una famiglia del Fujian. Tra i parenti, si sono verificati casi in cui anche il padre della donna è stato colpito. Nell’Henan, la polizia del family planning ha fracassato la testa a un genitore. Un altro caso, parla del fratello ucciso di una donna che voleva sfuggire alla sterilizzazione.

«In Cina – spiega Reggie Littlejohn, fondatrice del Women's Rights Without Frontiers – il corpo di una donna non appartiene a lei. Appartiene allo Stato. L’utero di una donna è la parte più intima del suo corpo, dal punto di vista fisico, emozionale e spirituale. Il Partito comunista cinese, agendo come “polizia dell’utero”, distrugge la vita al suo interno. E questo è un odioso crimine contro l’umanità».

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