Segretario di Stato gallese contro il matrimonio gay. Madri lesbiche protestano usando la figlia di 8 anni - febbraio 19, 2013 Redazione - http://www.tempi.it/
Ha otto anni ed è stata cresciuta da una coppia di lesbiche. Ha scritto al segretario di stato gallese David Jones per protestare contro la sua ostilità verso il matrimonio gay. Mr Jones, scrive The Indipendent, ha provocato una «tempesta di indignazione» la scorsa settimana quando ha spiegato la sua decisione di votare contro il matrimonio gay alla Camera dei Comuni all’inizio di questo mese.
LA LETTERA DELLA BAMBINA. «Tra le molte persone che si sono lamentate delle sue motivazioni» scrive il quotidiano inglese, c’è anche una bambina che vive con le sue “due madri” a Londra. La lettera, scritta a matita e «ordinatamente», accusa Jones di voler condannare «gli esseri umani con sentimenti». La bambina afferma di essere stata allevata «benissimo» dalle due madri e che «si può essere cresciuti da chiunque purché vi sia amore».
MATRIMONIO SOLO PER ETEROSESSUALI. Jones è dell’opinione che il matrimonio sia «un’istituzione che si è sviluppata nel corso dei secoli ed è in grado di garantire un ambiente sicuro e accogliente per l’educazione dei bambini», cosa che «due partner dello stesso sesso non sono in grado di dare». Jones ha anche aggiunto che non è contrario al riconoscimento delle «unioni stabili e impegnate delle coppie dello stesso sesso» né alle unioni civili, ma soltanto al matrimonio gay.
USARE I BAMBINI. «Ho semplicemente cercato di sottolineare che le coppie omosessuali, poiché composte da partner dello stesso sesso, non possono procreare biologicamente i bambini». Per questo, afferma Jones, «l’istituzione del matrimonio dovrebbe essere riservata ai partner di sesso opposto». Ciò non è servito a placare l’ira delle “due madri” lesbiche, le quali hanno comunicato alla stampa che la primogenita continuerà a scrivere al ministro del governo di David Cameron fino a quando questi non risponderà: «Le persone che fanno questo tipo di commenti non parlano di idee o di politiche, ma di vere e proprie famiglie con bambini reali e veri sentimenti». Che non si fanno problemi a usare i bambini per affermare le proprie idee o politiche.
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