venerdì 15 febbraio 2013


La Francia apre all’eutanasia - Il premier francese Francois Hollande - 14/02/2013 - http://www.lastampa.it



Sì alla «sedazione terminale» per pazienti in fine di vita che abbiano fatto «richieste persistenti e lucide».

PARIGI
I medici francesi fanno un passo verso l’eutanasia. Per la prima volta, infatti, il Consiglio etico dell’Ordine ha detto sì alla «sedazione terminale», anche se solo in alcuni «casi eccezionali», per quei pazienti che vivono situazioni di lunga agonia e soffrono dolori insopportabili. 

«Sulla base di richieste persistenti, lucide e ripetute da parte della persona, colpita da una malattia per la quale tutte le cure sono diventate inefficaci e i trattamenti palliativi già adottati, davanti a situazioni cliniche eccezionali, una decisione medica legittima va presa», scrivono i medici nel testo «Fine-vita. Assistenza a morire». 

Nel testo, adottato l’8 febbraio e reso pubblico oggi, i medici si dicono favorevoli a modificare l’attuale legge sul fine-vita: la legge Leonetti del 2005 contro «accanimento terapeutico» che già ora autorizza il medico a somministrare, con il consenso del paziente, «dosi terapeutiche in grado di alleviare il dolore, anche se rischiano di abbreviare la vita». Se il «lasciar morire» (con il ricorso alle cure palliative) è permesso, l’eutanasia continua di fatto a essere illegale in Francia, diversamente da quanto accade da anni in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Svizzera. Ma la legge Leonetti non basta più. 

Secondo i medici, essa «risponde alla maggior parte dei casi di fine della vita. Tuttavia - continuano - non offre soluzioni a certe situazioni di agonie prolungate o con dolori psicologici e/o fisici che, nonostante i trattamenti applicati, restano incontrollabili». Queste situazioni «benché rare non possono restare senza risposta». I medici hanno un «dovere di umanità’: «una sedazione adatta, profonda e terminale praticata nel rispetto della dignità potrebbe essere meditata, non dal singolo medico, ma da una formazione collegiale, di cui bisognerebbe fissare la composizione e le modalità di appello». Se la risposta collegiale alla richiesta del paziente dovesse risultare positiva, allora potrebbe essere il medico ad occuparsene, personalmente o con il suo staff, o in caso invocare la clausola di coscienza. 

Un progetto di legge sul fine-vita sarà discusso per il mese di giugno al Parlamento francese. Una questione che interessa molto i francesi tanto che secondo un sondaggio il 56% desidera l’assistenza dei medici per poter morire. Nel punto 21 del suo progetto di campagna elettorale, il presidente Francois Hollande aveva proposto la possibilità che un malato in fase terminale «potesse beneficiare di assistenza medica per concludere la vita nella dignità». In un rapporto consegnato a dicembre, il professor Didier Sicard si era mostrato tuttavia prudente sulla questione dell’aiuto attivo alla morte, considerando che in certi casi potrebbe trattarsi di assistenza al suicidio. 
Una proposta di legge è stata presentata dallo stesso Jean Leonetti, che nel 2005 dette il nome alla legge. In un comunicato, diffuso oggi, Leonetti appoggia quelle modifiche che potranno migliorare la sua legge «in particolare - scrive - per quanto riguarda la sedazione in fase terminale e le direttive anticipate».

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