giovedì 14 aprile 2011

Metodi naturali, facciamo chiarezza di Medua Boioni Dedé*, 14-04-2011, da http://www.labussolaquotidiana.it

In seguito alle polemiche e alle ambiguità seguite alla mancata pubblicazione del sussidio Youcat per la Giornata Mondiale della Gioventù, ci sembra opportuno chiarire alcune questioni legate al tema della fertilità di coppia e della procreazione responsabile. Abbiamo chiesto a Medua Boioni Dedè, già Presidente e tra i fondatori della confederazione italiana centri regolazione naturale fertilità, di fare chiarezza sui termini della questione...


Quando si tratta il tema della regolazione della fertilità di coppia troppo spesso vengono usati come sinonimi dei termini che tali non sono! Noi insegnanti della regolazione naturale della fertilità (i c.d. metodi naturali) ci scontriamo quotidianamente, anche nell’ambito delle nostre comunità ecclesiali, con il problema di un corretto linguaggio per trasmettere i valori presenti in questa proposta di vita.
I termini in questione sono: “i mezzi contraccettivi o anticoncezionali” e “i metodi di regolazione naturale della fertilità o metodi naturali”.

Già a partire dai termini “mezzi” e “metodi” ci troviamo di fronte a significati profondamente diversi.
Un mezzo è qualcosa che serve al raggiungimento di un determinato fine e quindi è funzionale al risultato. Al contrario un metodo è un percorso dell’agire umano basato su princìpi e regole. 
Quindi, il primo - il mezzo -  richiama alla mente la tecnologia, ed è logico attribuirlo alla contraccezione, mentre il metodo richiama la scienza (si parla infatti di metodo scientifico!) e fa riferimento specificatamente ai metodi naturali.

Riflettendo su questi significati si può cogliere già una prima differenza di prospettiva delle due proposte. E’ quindi una vera contraddizione in termini parlare di “metodi contraccettivi”.
Il termine di contraccettivo fa chiaramente riferimento a ciò che è contro il concepimento (v. trad. inglese) e in italiano richiama anche ciò che è contro l’accettazione.In sintesi quindi un mezzo contraccettivo è uno strumento tecnico, artificiale, esterno al corpo con la funzione di manipolare la fertilità per evitare un concepimento. E’ espressione di una mentalità anti-vita che vede nel concepimento, e quindi nel bambino che ne è il frutto, un pericolo da evitare se non addirittura da eliminare (v. iud o spirale, pillola del giorno dopo, RU 486, aborto volontario…senza dimenticare che anche la normale pillola contraccettiva può, talvolta, agire anche come abortivo).

Il metodo naturale è invece uno strumento di conoscenza, cioè un modo che la coppia ha di conoscere quando è presente la fertilità e quando è assente. A partire da questa conoscenza la coppia può scegliere liberamente e responsabilmente di realizzare il gesto sessuale in periodo fertile o meno, secondo le finalità che intende realizzare in tema di procreazione.
Anche sul termine di naturale si incorre spesso in equivoci che riducono il significato ad una semplice prospettiva ecologica (assenza di danni fisici per la salute), oppure viene inteso in senso psico-sessuologico (assenza di mezzi di barriera nel rapporto sessuale).

Il termine “naturale” è invece più pregnante: sta a significare una piena rispondenza del metodo alle caratteristiche proprie della natura umana, e si realizza in una scelta di vita in cui la coppia impegna tutti i dinamismi spirituali che costituiscono il carattere personale dell’essere umano: ragione, volontà, libertà, autodominio, chiamati a guidare le pulsioni istintuali, le passioni, le emozioni e i sentimenti per porli a servizio del bene della persona e della coppia.

Pertanto i metodi di regolazione della fertilità sono naturali perché rispettosi della biologia dell’uomo e della donna, della loro libertà, della loro dignità, della capacità dell’uomo e della donna di essere padroni di sé, perché si conoscono e cercano di vivere in armonia con la propria natura umana, secondo il progetto di Dio inscritto in loro.

Già da quanto fin qui affermato possiamo comprendere quanto le due scelte siano profondamente diverse tra loro sul piano antropologico ed etico.Per concludere: la proposta dei metodi naturali è un valido strumento di paternità responsabile a disposizione delle coppie?

La mia esperienza di 32 anni di insegnamento di questi metodi mi ha permesso di constatare la estrema validità scientifica dello strumento conoscitivo che le coppie possono avere a disposizione, purché l’apprendimento avvenga in modo corretto, attraverso una delle circa 800 insegnanti di questi metodi che svolgono il loro servizio sul territorio nazionale, e il comportamento sessuale delle coppie sia in sintonia con le loro scelte in tema di procreazione.

*già Presidente e tra i fondatori della Confederazione italiana centri regolazione naturale fertilità

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