I SOCIAL NETWORK NUOVI MEDIATORI NEL RAPPORTO MEDICO PAZIENTE - Corriere Della Sera, 9 maggio 2011, di Adriana Bazzi
C`era una volta il medico di fiducia. E non parliamo del medico «romantico» alla Archibald Cronin che si prende a cuore la salute dei minatori del Galles (nel romanzo La cittadella) e nemmeno del dottore, uscito dal pennello del
pittore e disegnatore americano Norman Rockwell, che visita anche la bambola di una sua piccola paziente (il quadro si chiama Doctor and Doll). Parliamo dei medici d’oggi, finora unici depositari dell'informazione sanitaria e indiscussi intermediari di quest’ultima con il paziente. Tipologie di dottori che (forse) si stanno avviando sul viale del tramonto, rimpiazzati da Internet e dagli strumenti del web 2.0, social network (come Facebook o Twitter) in testa.
Oggi i pazienti che discutono online delle loro malattie, attraverso blog e forum, e danno persino i voti a ospedali e
medici, sono in costante aumento (come dimostra il dossier del Corriere Salute di ieri . E qualcuno comincia a parlare di «disintermediazione» della medicina. Chi fornisce informazioni su salute e malattie non è più soltanto il medico (il mediatore tradizionale), ma é Internet e sono i social network che assumono così il ruolo di «apomediatori»: guidano il paziente, ma se ne stanno da parte e non forniscono il «servizio», come fa, invece, il medico.
Questa nuova situazione pone una serie di problemi. Eccone almeno quattro.
Primo: il cambiamento del rapporto medico-paziente. Il medico, oggi, deve affrontare un paziente molto più informato e deve imparare a gestire questa nuova realtà. Un piccolo esempio: é opportuno o no che conceda l‘«amicizia» su Facebook a un assistito? Secondo: la scelta (e il modo) di dire la verità al malato, soprattutto di fronte a condizioni gravi, deve fare i conti con quello che Internet può sbattere in faccia, senza mezzi termini. Terzo: i giudizi su medici e ospedali che cominciano a circolare sul web (un po` come succede per gli hotel con "Trip/Advisor) sono attendibili?
Ultimo: la manipolazione dell'informazione é dietro l’angolo, il marketing informatico é una realtà e gli interessi in gioco sono enormi. Come difendersi? Domande che dovranno trovare risposte in un dibattito tutto da costruire.
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