martedì 19 marzo 2013


Lo studioso cattolico: "Il freezer era dell'équipe che coordino ma in un laboratorio comune, noi non c'entriamo" - "E il terzo sabotaggio che subisco adesso basta, andrò all'estero" - Vescovi: vogliono colpire le mie idee sulle staminali -  Io e la mia famiglia abbiamo ricevuto anche minacce di morte. Un tempo arrivavano i proiettili, ora usano metodi se possibile ancora più macabri – Repubblica 19 marzo 2013

ELENA DUSI ROMA - «È un sabotaggio. Ilterzo che ricevo, insieme alle minacce di morte. Un tempo arrivavano i proiettili, ora abbiamo metodi ancorapiù macabri se p ossibile». Angelo Vescovi sta entrando in Commissariato a Milano per raccontare la suaversione.I1profe ssore dell'UniversitàBicocca è anche direttore scientifico dell'Istituto "Casa sollievo della sofferenza" di San Giovanni Rotondo e lì a giugno 2012 ha iniziato una sperimentazione con cellule staminali fetali sui malati di Sla. Cos'è accaduto ieri? «Alle 10 mi chiamano dal laboratorio per dirmi che era successo qualcosa di inspiegabile. Un tecnico ha trovato un feto in uno dei freezer. All'inizio abbiamo pensato a una scimmia, ma un esperto ha confermato che il feto è umano. Abbiamo chiamato subito i Carabinieri». Dove si trova il freezer? «Non è nel nostro laboratorio, main uno spazio comune. Dal corridoio si entra in una stanza sempre aperta. Ilfreezer aveva una serratura, ma si è rotta e non abbiamo soldi per ripararla. Anche se è usato da noi, chiunque poteva accedere a quel frigo. La scatola di polistirolo eralì almeno davenerdì, ma l'abbiamo controllata solo ieri». Come lo spiega? «È il terzo sabotaggio della mia carriera.Ne12009 entrarono nellaboratorio in Bicocca. Le staminali erano conservate in azoto liquido all'interno di un contenitore. Il lucchetto venne forzato e il contenuto versato sul pavimento. Sette anni di lavoro buttati. Quattro anni prima avvenne la stessa cosa al San Raffaele». Ma perché? «Sono convinto che l'embrione sia vita umana e non vada toccato per fare ricerca. Questa posizione etica è in controtendenza con la maggioranza degli scienziati italiani. E le mie dichiarazioni per il referendum sulla legge 40 sulla procreazione assistita hanno dato fastidio». E le minacce di morte? «Al telefono, sempre durante la campagna elettorale nel 2005. Toccarono anche la mia famiglia. Ci spaventammo e rinunciammo alle vacanze. Ho sempre tollerato tutto, ma questavolta sono pronto alla guerra». Cosa pensa di fare? «Chiarirò tutto fino in fondo. Mi farò rivoltare come un calzino, dimostrerò che sono estraneo alla vicenda, poi prenderò il primo aereo, andrò a fare ricerca in Canada e in questo paese non tornerò più». Usate staminali prelevate dai feti? «Non alla Bico cca. Lì non abbiamo mezzi per fare i prelievi. E un feto congelato per noi è inutilizzabile». Come avviene la procedura? «È identica ai prelievi d'organo. Se il feto muore per cause naturali, in genere tra la 12e sima e la 15 esima settimana, chiediamo ai genitori il consenso per il prelievo di un piccolo frammento di cervello, pochi centimetri cubi. I ginecologi sono sempre presenti. Subito dopo l'operazione il feto viene restituito ai familiari per la sepoltura. Le cellule vengono isolate e messe in coltura in un laboratorio chiamato "celi factory", certificato dal Ministero della Salute». E cosa fate con le cellule? «Stiamo conducendo una sperimentazione con tutte le autorizzazioni del Ministero sulla sclerosi laterale amiotrofica. Abbiamo trapiantato finora cinque pazienti, tutti con il tessuto di un unico feto. Nessuno ha avuto effetti collaterali e i risultati sono incoraggianti. Per venerdì era previsto il trapianto del sesto e ultimo paziente della sperimentazione. Le sembra casuale tutto questo?No, certo che non lo è». 

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