lunedì 31 gennaio 2011

28 Gennaio 2011, Quel silenzio assordante sulle vittime della provetta, Comunicato Stampa N. 96

“Avvenire” e l’ecatombe degli embrioni da fecondazione artificiale:

Il 26 gennaio Avvenire, quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, ha riportato la notizia del numero "ufficiale" dei bambini nati, dal 2005 ad oggi, mediante le tecniche di fecondazione artificiale: 31.791. Si intende che questi numeri si riferiscono all'applicazione della legge 40, approvata in Italia nel 2004.

Il quotidiano della Conferenza episcopale, però, tace il numero delle vittime di quelle tecniche, cioè di tutti gli embrioni concepiti-per-forza e destinati consapevolmente a un'altissima probabilità di morte. Quanti sono? Sappiamo bene che, come dà atto Dignitas Personae (n. 14 “ Fecondazione in vitro ed eliminazione volontaria di embrioni ”) – il documento redatto dalla congregazione per la Dottrina della Fede nel 2008 - " il numero di embrioni sacrificati è altissimo ".

Anche ammettendo che tutti i "paletti" della legge 40 siano stati rispettati ( e si tratta di una finzione, perché nessun controllo viene svolto su quello che avviene effettivamente nei laboratori), una stima realistica indica che le vittime sono circa 550.000 (cinquecentocinquantamila!), il 94% degli embrioni concepiti. Ma di questi numeri, o almeno di stime analoghe, nell'articolo di Avvenire non c'è alcuna traccia. Un lettore ignorante o distratto potrebbe pensare: “Che bella cosa, la fecondazione artificiale! Fa nascere tanti bei bambini, nel rispetto della legge 40!”

Verità e Vita non può che manifestare il suo sconcerto di fronte a questo silenzio, che sfiora l'omertà, da parte di un organo di informazione tradizionalmente attento al diritto alla vita. Eppure, come scrive un autore sullo stesso quotidiano (anch'egli tacendo, tuttavia, il dato degli embrioni sacrificati), "la libertà deve stare insieme alla verità, quindi alla responsabilità e ai diritti degli altri".

Fornire il numero dei nati da fecondazione extracorporea, senza riportare contemporaneamente che dietro a quei “bambini in braccio” vi è una vera e propria ecatombe di innocenti significa fare del cattivo giornalismo. E significa tradire la verità tutta intera.

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