giovedì 20 gennaio 2011

Legge verso l’Aula: i nodi da sciogliere - In calendario a febbraio la discussione a Montecitorio del ddl ancora fermo in Commissione Affari sociali dopo l’approvazione del marzo 2009 in Senato. Indisponibilità della vita, volontà del paziente, nutrizione assistita tra i punti chiave della norma di Ilaria Nava, Avvenire, 20 gennaio 2011

vita & diritto

L’ultimo pressing è arrivato dal Tribunale di Firenze, che nei giorni scorsi ha accolto il ricorso di un settantenne in buona salute che voleva la nomina di un amministratore di sostegno autorizzato, nel caso di perdita della capacità di intendere e volere, a opporsi a trattamenti come rianimazione, dialisi, ventilazione e alimentazione assistita. Il tutto a pochi giorni dalla discussione alla Came­ra del disegno di legge sulle Dichiarazioni antici­pate di trattamento (Dat). Una legge ora osteggiata da chi fino a qualche tempo fa l’aveva fortemente voluta, come Umberto Veronesi, che ieri riba­dito sul settimanale Oggi come sia «meglio nes­suna legge».
I punti che alcuni non riescono a digerire sono quelli che riconoscono «la vita umana come di­ritto inviolabile e indisponibile, garantito an­che nella fase terminale dell’esistenza e nell’ipo­tesi in cui la persona non sia più in grado di in­tendere e di volere» (articolo 1); quello che affer­ma il divieto di eutanasia e suicidio assistito (ar­ticoli 1 e 6); la disciplina su idratazione e ali­mentazione assistite, dove si prevede che non pos­sano essere oggetto di Dat e siano mantenute fi­no al termine della vita «a eccezione del caso in cui le medesime risultino non più efficaci nel for­nire al paziente i fattori nutrizionali necessari al­le funzioni fisiologiche essenziali del corpo» (ar­ticolo 3 ).
Ma non basta: c’è l’articolo 4, nel quale si di­spone che eventuali dichiarazioni di intenti o orientamenti espressi al di fuori delle for­me e dei modi previsti dalla legge non hanno va­lore e non possono essere utilizzati per ricostrui­re la volontà; il ruolo del medico, che «non può prendere in considerazione indicazioni orientate a cagionare la morte del paziente o comunque in contrasto con le norme giuridiche o la deontolo­gia medica» e che valuta le indicazioni del fidu­ciario «in scienza e coscienza, in applicazione del principio di inviolabilità della vita umana e della tutela della salute, secondo i principi di precau­zione, proporzionalità e prudenza» (articolo 7).
  
Il ddl è stato calendarizzato alla Camera per i primi di febbraio, e in vista di questo appunta­mento con l’aula è vita analizzerà punto per pun­to i diversi aspetti delle legge, che rispetto a quel­la approvata dal Senato nel marzo 2009 è già sta­ta modificata dalla commissione Affari Sociali di Montecitorio in diversi punti. Ora restano da as­sumere i pareri della commissione Giustizia e del­la commissione Affari costituzionali, che dovreb­bero arrivare a giorni, mentre sono stati raccolti quelli di altre 6 commissioni: la Affari esteri ha pro­posto di sopprimere il riferimento alla Conven­zione Onu sui diritti dei disabili (New York, 13 dicembre 2006) dal comma sulla nutrizione assi­stita; la commissione Bilancio ha proposto di spe­cificare l’assenza di oneri aggiuntivi. La commis­sione per le questioni regionali ha suggerito un più ampio coinvolgimento delle autonomie regionali nell’attuazione.

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