giovedì 11 novembre 2010

Piemonte - Quante novità dalla riforma dei consultori – Avvenire, 11 novembre 2010

Tiene banco in Piemonte la polemica sulla delibera approvata il 15 ottobre dalla Giunta regionale guidata da Roberto Cota, che prevede l’inserimento delle associazioni che lavorano in difesa della vita all’interno delle strutture del servizio sanitario regionale. Subito si sono levati contro la delibera gli scudi delle opposizioni, fatta eccezione per l’Udc: hanno presentato due diversi ordini del giorno che sono stati bocciati martedì con voto di maggioranza. Chiedevano in sostanza di far ritirare il provvedimento, giudicato dal centrosinistra contrario allo spirito della 194 e della libertà della donna. A dar manforte alla loro posizione ci sono stati episodi di intolleranza in questi giorni da parte di alcune persone, che si dichiaravano del Movimento per la Vita, che hanno attaccato verbalmente una donna in procinto di abortire davanti al Sant’Anna. «Un episodio del tutto deprecabile – sostiene Valter Boero, presidente del Movimento per la Vita di Torino – si tratta di fanatici che non fanno parte del Mpv né dei Cav e che compromettono il dialogo costruito in questi anni». Boero si riferisce al fatto che in Regione, sotto la precendete giunta guidata da Mercedes Bresso, il Mpv è stato chiamato a collaborare con i consultori, per la formazione degli operatori nel primo semestre di quest’anno.
La delibera «non prevede nulla di diverso da quanto stabiliva la 194 sulla prevenzione, anche se poi non si è mai fatto nulla in questo senso». La bocciatura delle richieste di sospendere la delibera non sono bastate ad Andrea Stara, capogruppo di «Insieme per Bresso», che farà ricorso al Tar, mentre l’assessore alla Salute Caterina Ferrero ha chiesto che la delibera, pur restando operativa, sia approfondita dalla commissione Sanità del Consiglio. Può tornare al lavoro il ginecologo Silvio Viale, dopo la sospensione per una lite con la caposala. L’ufficio provvedimenti disciplinari del Sant’Anna lo ha assolto, ma i suoi contrattaccano. La sospensione sarebbe «un provvedimento 'esempla re' contro il padre della Ru486, che giunge in contemporanea con la discussione in Regione sulla presenza dei pro-vita negli ospedali». Intanto un nuovo fronte si apre in Lazio, do ve ieri il Municipio IV ha approvato un ordine del giorno a sostegno del la proposta di riforma dei consultori, presentata alla Regione dalla consi gliera Olimpia Tarzia, per offrire alle donne in difficoltà «percorsi alternativi a quelli dell’interruzione forzata di gravidanza». (F.Ass.).

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