Biotecnologie e staminali tra illusioni e realtà - Autore: Tanduo, Luca e Paolo Curatore: Leonardi, Enrico - Fonte: CulturaCattolica.it - martedì 21 settembre 2010
L’estate 2010 è stata contrassegnata da un'ampia discussione sulle cellule staminali embrionali, soprattutto in conseguenza di due fatti accaduti entrambi negli USA. La FDA ha deciso di dare via libera agli esperimenti sull’uomo di cellule staminali embrionali. In direzione opposta invece la decisione di martedì 24 agosto 2010 di una corte distrettuale americana, di dire no ai finanziamenti pubblici per gli studi sulle cellule staminali embrionali, decisione confermata il 9 settembre da un giudice federale statunitense che ha respinto il ricorso presentato dell’amministrazione Obama, ma poi smentita dalla Corte d’appello federale di Washington il 10 settembre. La vicenda giudiziaria appare quindi complicata ma ha inizio col ricorso presentato da un ricercatore contrario a quanto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva invece concesso. Cioè il finanziamento con i soldi dei cittadini alle ricerche sulle cellule staminali embrionali. Ricordiamo che il precedente Presidente G. W. Bush aveva vietato l'uso di fondi federali per distruggere gli embrioni umani.
Ma cos’è una cellula staminale? E’ una cellula che ha due caratteristiche: 1) la capacità di auto-rinnovamento, cioè di riprodursi a lungo senza differenziarsi; e 2) la capacità di dare origine a cellule progenitrici di transito, dalle quali discendono popolazioni di cellule altamente differenziate (nervose, muscolari, ematiche, ecc.). Queste cellule sono presenti sia in tessuti adulti sia negli embrioni. Le prime sono pluripotenti, hanno possibilità di differenziarsi in molti organi o tessuti (ma non in tutti); le seconde totipotenti, cioè possono differenziarsi diventando qualsiasi tipo di cellula, ma hanno anche lo svantaggio di essere difficilmente controllabili. C’è poi una discriminante etica fondamentale: per ottenere le prime non si sopprime alcuna vita, le seconde invece richiedono la produzione di embrioni umani, il loro sviluppo fino allo stadio di iniziale blastocisti, e il prelevamento delle cellule, operazione che implica la distruzione dell’embrione stesso e quindi di una vita umana.
E’ necessario ricordare poi che molte cure si sono ottenute tramite l’utilizzo di cellule staminali adulte (ricostruzione di pelle, ricostruzione di cornee, ecc). Tra l’altro l’Italia è all’avanguardia nella ricerca, ricordiamo solo alcuni casi. Le cellule staminali di origine midollare ma che si ritrovano anche in tessuti, nel sangue periferico, nel cordone ombelicale, nel pancreas, nel fegato, nel polmone, sono all’origine dei tessuti solidi: fegato, reni, cartilagini, e possono essere utilizzate per la loro rigenerazione. Per esempio, le staminali ricreano i denti e la scoperta è tutta italiana: all’ospedale San Gerardo di Monza gli studiosi hanno dimostrato che le staminali del midollo sono in grado di produrre tessuto osseo che è stato poi utilizzato per rigenerare l’osso perduto nei soggetti con gravi atrofie dovute alla perdita dei denti, e proprio a partire dalle cellule degli stessi pazienti. Sono già stati eseguiti sette interventi e i risultati – dicono gli esperti - indicano che la rigenerazione è ottimale. “Le staminali restituiscono la vista, un successo italiano” articolo comparso su “IlSole24ore” del 24 giugno 2010 riportava la notizia che un'ottantina di persone che avevano perso o danneggiato gravemente la vista a causa di bruciature dovute a prodotti chimici sono tornate a vedere grazie a cellule staminali prelevate dai loro stessi occhi. Un successo che porta la firma di ricercatori italiani del Centro di Medicina Rigenerativa "Stefano Ferrari" dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Sempre più interesse poi mostrano le ricerche sulle cellule staminali ricavate dal cordone ombelicale. E’ recente la notizia proveniente dall’Ohio dove si sono ottenuti globuli rossi sintetici a partire da cellule staminali ematopoietiche prelevate da cordone ombelicale e fatte crescere da una macchina. I primi test sull’uomo potrebbero iniziare nel 2013. E’ doveroso dire che analoghe ricerche sono state portate avanti utilizzando cellule staminali embrionali in Gran Bretagna (Edimburgo) con l’impatto etico che ne deriva e senza alcun vantaggio però in termini di risultato. Resta comunque il fatto che molti interventi e terapie sono già oggi a disposizione a partire da cellule staminali adulte e nessun risultato certo è ancora stato raggiunto utilizzando cellule staminali embrionali. Due gruppi di ricerca in Giappone e negli Stati Uniti hanno poi dimostrato la possibilità di riportare cellule umane adulte a uno stadio simile a quello delle staminali embrionali. Il ricercatore giapponese Shinya Yamanaka, ha ottenuto infatti cellule totipotenti derivate dalla trasformazione delle cellule staminali adulte, potremmo per semplificare dire che ha programmato le cellule in modo da poterle riprogrammare per diventare cellule del tipo richiesto. Una rivoluzione nella ricerca che ha spinto molti scienziati e ricercatori ad abbandonare l’utilizzo delle cellule staminali embrionali, tra questi anche il papà della pecora Dolly.
Ma perché allora questi continui interventi e scontri sulla ricerca a partire dalle cellule staminali embrionali? Il motivo è economico, come ricordava “Avvenire” il 29 gennaio 2009: subito dopo l’elezione di Obama le società che negli ultimi anni avevano dovuto trovare fondi privati per le loro ricerche e che ora invece possono contare sui finanziamenti federali, hanno avuto un balzo in borsa. Riportiamo alcuni esempi: grazie all’effetto-Obama le quotazioni della ditta Geron – che dalla nascita a oggi non ha mai prodotto utili –nel giro di tre giorni sono arrivate ad avere un incremento di +50% circa; Advanced Cell Technology di Robert Lanza, già nota per le mancate promesse sulle tecniche per prelevare staminali da un embrione senza danneggiarlo, da giovedì 22 gennaio 2009 a lunedì 26 è passata da una quotazione di 0,09 dollari a 0,29 dollari (+ 222%), o la Cord Blood America che dal 22 gennaio a martedì 27 ha messo a segno un balzo del 167%. Più in generale, a Wall Street si è scatenata una vera e propria caccia alle future stelle del biotech.
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