Minori venduti e sfruttati, le rotte della vergogna di Danilo Quinto, 06-07-2011, http://www.labussolaquotidiana.it/
Ci siamo già occupati sulla Bussola, lo scorso 9 maggio, dell’immondo commercio dei corpi dei bambini a fini sessuali. La novità in questa materia è rappresentata dal testo di una petizione, firmata da 2,3 milioni di persone, presentata nei giorni scorsi da due organizzazioni internazionali – “ECPAT International” e “The Body Shop” – al commissario europeo Cecilia Malmstrom. ECPAT International” è una rete globale composta da organizzazioni indipendenti, che operano in 75 paesi nel mondo per combattere lo sfruttamento sessuale.
La rete “The Body Shop” opera in 64 paesi. Pur essendoci una direttiva europea che vuole prevenire il traffico di bambini, perseguire i criminali con più rigore ed efficacia, per assicurare che i bambini vittime del traffico ricevano un adeguato supporto, assistenza e protezione che riguarda la prevenzione e la lotta alla tratta degli esseri umani e la protezione delle vittime, gli Stati dell’Unione europea, tranne la Danimarca, non l’hanno ancora recepita nei loro ordinamenti. Non esistono metodi standardizzati che rivelino, all’interno dell’Unione europea, i dati sul traffico di bambini. ECPAT sostiene che “sembra chiaro che ogni anno un numero significativo di bambini siano resi vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, sfruttamento del lavoro o per altri lavori degradanti".
Uno studio recente, condotto dal Centro internazionale per le migrazioni e lo sviluppo delle politiche, ha valutato la portata potenziale del traffico di esseri umani per scopi differenti in diversi paesi dell'UE e ha indicato che su 14 paesi che hanno raccolto dati sui minori vittime di traffico, è stato registrato un aumento del numero dei minori identificati: si è infatti passati dagli 837 bambini registrati nel 2003 ai 940 segnalati nel 2007; in Germania, Romania e Paesi Bassi, ogni anno vengono identificate circa 450 vittime della tratta; in Belgio e in Italia, ogni anno, vengono identificate tra le 100 e le 250 vittime.
Il dato più rilevante è costituito dal fatto che sebbene i dati disponibili non siano disaggregati per età, il numero delle vittime di tratta specificamente a scopo di sfruttamento sessuale in 11 paesi dell'Unione europea è aumentato di quattro volte negli ultimi anni, passando da 1.008 persone nel 2003 a 4.247 persone nel 2010. In base ad uno studio sul traffico di bambini in Europa, pubblicato nel 2008 dall'”UNICEF Innocenti Research Center”, vi sono diversi fattori che mettono alcuni gruppi di bambini europei nella posizione di maggior rischio di traffico di esseri umani. In Europa orientale, il gruppo più vulnerabile comprende ragazzi dai 13 ai 18 anni, che sono spinti a lasciare la casa sotto la falsa credenza che la vita sia migliore in un altro paese. Altri fattori importanti che contribuiscono, secondo quanto è emerso dallo studio, includono opzioni limitate per l'immigrazione legale, la povertà, la mancanza di opportunità di lavoro, problemi familiari gravi, abuso di droghe, l'abuso sessuale e violenza domestica.
In Europa occidentale, i bambini particolarmente esposti al traffico sono minori non accompagnati (richiedenti asilo, i bambini immigrati, ecc.) Ad esempio, nel 2010, il governo irlandese ", ha riferito che alcuni bambini che sono scappati dalle cure dello Stato sono stati trovati nei bordelli, ristoranti e case private, dove possono essere state vittime di sfruttamento sessuale (United States Department of State, “Trafficking in Persons Report 2010 – Ireland”). Allo stesso modo, l'”UNICEF Innocenti Research Center” ha suggerito che i migranti e i gruppi minoritari sono resi vulnerabili dalle norme di vigilanza adottate nei confronti dei minori non accompagnati all'interno di centri di accoglienza per immigrati e in centri di assistenza residenziale, dove la qualità dell'accoglienza e della vigilanza è inferiore rispetto alla cura riservata per i cittadini.
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