giovedì 4 novembre 2010

Controriforme - A Washington contraccettivi con l’Asl - Se si fa passare la gravidanza come potenziale malattia, e la pillola diventa «medicina preventiva», allora è logico che il servizio sanitario offra gratis gli anticoncezionali Negli Usa presto potrebbe essere così di Lorenzo Fazzini – Avvenire, 4 novembre 2010

Sorpresa: con la riforma americana sulla sanità, fortemente voluta dal presidente Obama, anche i servizi di contraccezione potrebbero essere garantiti gratis alle donne americane, ad esempio il ricorso alla 'pillola del giorno dopo'. Con tale scelta la gravidanza non viene considerata una condizione della donna bensì 'malattia' da prevenire ricorrendo alla contraccezione di emergenza.
Il tutto è ancora allo studio di un gruppo di esperti che si sta confrontando per sottoporre il proprio parere al governo di Washington. La commissione, convocata dall’Istituto nazionale di medicina, terrà un primo incontro il 16 novembre. La decisione finale spetterà – entro l’agosto del 2011 – al Dipartimento federale di sanità. A fungere da apripista a tutto ciò è l’emendamento della senatrice democratica Barbara Mikulski, che ha dichiarato – come ha riportato di recente il Washington Post – come il suo «chiaro intento» sia «includere la pianificazione familiare» in quanto è fornito gratuitamente dal servizio sanitario. Nello schieramento abortista l’espressione family planning comprende anche soluzioni come la pillola. È stato lo stesso

Washington Post a sollevare la questione chiedendosi se «il controllo delle nascite è una medicina preventiva». E su questo ha interpellato alcuni esperti di posizioni diverse. sostenere una chiara prospettiva anti natalista
Aha pensato David Grimes, docente di Medicina alla Università del North Carolina: «È un’evidenza incontrovertibile che la pianificazione familiare salva vite umane e migliora la salute. Fare figli distanziati l’uno dall’altro è una decisione che permette di ottenere gravidanze ottimali. La contraccezione è un prototipo della medicina preventiva». A fargli eco è stata, manco a dirlo, la Planned Parenthood, l’agguerrita lobby pro-aborto americana: «Possiamo guardare ad altri Paesi dove il controllo delle nascite è disponibile gratuitamente – ha sottolineato la presidente Cecile Richards –. Quel che vediamo è che vi sono tassi inferiori di gravidanze, minor numero di aborti e meno maternità tra le adolescenti». Una simile affermazione è tuttavia ben smentibile se si guarda all’esperienza della Gran Bretagna, dove una grande diffusione di strumenti contraccettivi anche tra gli adolescenti (preservativi e pillole di vario genere) non ha fatto diminuire il numero delle gravidanze indesiderate. Anzi.

 A smentire l’impostazione di Grimes e della Planned Parenthood ha provveduto John Haas, presidente del National Catholic Bioethics Center, centro di ricerca di Philadelphia: «Non consideriamo la gravidanza come un problema di salute da risolvere – ha dichiarato – ma come una scelta di vita. Pensiamo che vi siano altri modi per non aver bambini rispetto all’ingerire prodotti chimici garantiti dal servizio sanitario».

Nessun commento:

Posta un commento