Londra verso un nuovo far west sugli embrioni - bioetica - Il governo si accinge a rimuovere alcuni vincoli sulla ricerca - Dall’Accademia di scienze mediche la proposta di sostituire le due autorità attuali con un’agenzia che renda più facili le autorizzazioni di Elisabetta Del Soldato, Avvenire, 12 gennaio 2011
Il governo britannico ha accolto ieri con soddisfazione la proposta contenuta in un rapporto della Academy of Medical Sciences di creare un ente unico che renda più veloci le approvazioni delle procedure per la ricerca nel mondo scientifico. Il ministro della Sanità ha detto che i cambiamenti renderanno la Gran Bretagna un luogo più interessante per le società farmaceutiche e le organizzazioni che vogliono svolgere le loro ricerche nel territorio del regno. Ma il rapporto, che chiede l’abolizione dei due enti ai quali fino a oggi era attribuito il compito di valutare e approvare ricerche nel campo della fecondazione artificiale, degli embrioni e dell’uso dei tessuti umani, ha scatenato polemiche e preoccupazioni: chiedendo infatti di scavalcare il giudizio di enti specializzati come la Hfea (Human Fertilisation and Embriology Authory) e la Hta (Human Tissue Authority) si metterebbe a rischio lo status che sinora ha almeno parzialmente tutelato l’embrione umano in Inghilterra. «La mia preoccupazione – ha detto ieri il presidente dell’Hfea, Lisa Jardine – è che per avere un approccio più uniforme nei confronti delle procedure per autorizzare le ricerche, si perda la salvaguardia dello status speciale dell’embrione». La legge attuale segue le disposizioni del Rapporto Warnock del 1984 sull’uso degli embrioni nella ricerca in cui si concludeva che «gli embrioni della specie umana devono godere di uno stato speciale e nessuno deve poter avviare ricerche i cui fini si potrebbero raggiungere tramite l’uso di animali o in altro modo». Le preoccupazioni della Hfea sono condivise anche dalla Chiesa. Ieri Ian Galloway, ministro della Chiesa di Scozia, ha detto di temere l’abolizione della Hfea. «Se sarà chiusa, gli esperimenti sugli embrioni umani diventeranno di routine». Nelle intenzioni del governo c’è infatti la creazione di un ente – la «Health Research Agency» – al quale i ricercatori si potranno rivolgere per la richiesta di autorizzazioni. La nuova agenzia si prenderebbe le responsabilità affidate oggi alla Hfea e alla Hta di emettere licenze per esperimenti su embrioni e tessuti umani. «Ma è assurdo abolirle – ha continuato la Jardine – visto che furono fondate proprio per fornire una regolamentazione più appropriata per temi così controversi». I due enti nacquero infatti come risposta al disagio dell’opinione pubblica rispetto a talune procedure adottate dal mondo scientifico. La Human Tissue Authority fu creata dopo la scoperta che in un ospedale di Liverpool – l’Alder Hey – erano stati usati e conservati organi umani senza il consenso delle famiglie.
La Hfea nacque invece da un atto parlamentare che garantisce tuttora all’embrione umano uno speciale statuto (peraltro insufficiente a impedire autorizzazioni assai discutibili come quella degli ibridi uomo-animale) sottoponendo la concessione di licenze al fatto che il loro lavoro sia strettamente necessario per la salute dell’uomo.
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