Cure palliative, stop a legge friulana
Cure palliative, stop a legge friulana la sentenza La Consulta accoglie il ricorso Bortolussi: contestati i capitoli di spesa
Stop alla legge regionale sulle cure palliative del Friuli-Venezia Giulia. La Corte costituzionale ha infatti accolto nei giorni scorsi il ricorso del Consiglio dei ministri che aveva sollevato dubbi di legittimità costituzionale su questo testo.Il Governo in particolare riteneva illegittimi quegli articoli che avrebbero determinato una ulteriore spesa a livello regionale, spesa in più rispetto a quanto stabilito dalla legge nazionale del 2010, che ha riordinato la rete delle cure palliative e della terapia del dolore a livello nazionale. Molta strada c'è ancora da fare dunque, e in tempi di spending review e tagli lineari alla spesa sanitaria anche un fronte come quello delle cure di fine vita rischia di "saltare" in nome del risparmio. «A dire il vero la Regione si era già espressa prima della sentenza garantendo di voler proseguire il proprio impegno sul fronte del potenziamento dei servizi sul territorio - afferma Roberto Bortolussi, responsabile della struttura operativa di terapia del dolore e cure palhative del Centro di riferimento oncologico di Aviano - ma è innegabile che ci voglia anche un gesto di "coraggio" da parte delle istituzioni, nella situazione in cui siamo, nello scegliere di riconvertire reparti non operativi e posti letto per acuti in sovrappiù e destinarli ai servizi di cure palliative che in Friuli vanno resi omogenei». Il medico afferma che da parte delle cure palliative «c'è una evidente sostenibilità della farmaco economia, a partire da cifre e dati che dimostrano non solo come l'approccio palliativo dia migliore qualità alle cure di fine vita, ma eviti ricoveri inutili e quindi faccia risparmiare giornate di degenza che non servono». Secondo Bortolussi «la legge non è stata contestata dal Governo nello spirito ma nei capitoli di spesa. D'altronde anche questa legge era stata approvata all'unanimità, come d'altronde è accaduto a quella nazionale». Legge che, secondo AdrianaTurriziani, presidente nazionale della Società italiana di cure palliative, «è "guida", che ha potenza, efficacia, eticità e delle direttive chiare, per creare i servizi ai cittadini». E ammette: «Ma un freno così forte, come una sentenza contro una legislazione regionale che discende da questa legge nazionale, ci preoccupa».
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