martedì 12 ottobre 2010



12 ottobre 2010 - test con cellule embrionali dell'azienda privata Geron Corp della California di Giorgio Razeto
La stampa ha oggi dato grande rilievo all’avvio di un test con staminali embrionali su un paziente affetto da una grave lesione spinale. In realtà, la notizia non è del tutto nuova, perché la Geron Corp. della California, già da tempo si occupa di tale tipo di ricerca.
I media, come succede spesso in questi casi, sottolineano il successo della scienza e lasciano intravedere avveniristiche prospettive curative.
Al di là del sicuro vantaggio e guadagno per la Geron Corp., le cui quotazioni di borsa sono schizzate verso l’alto, molti sono gli interrogativi etici che la notizia solleva e su questi bisogna sottolineare il quasi totale silenzio stampa.
Nessuno o quasi si preoccupa del sacrificio degli embrioni e sui rischi per i pazienti sottoposti a tale tipo di sperimentazione.
È invece fondamentale domandarsi ancora una volta: tutto ciò che è possibile tecnicamente è anche moralmente lecito? È giusto sacrificare vite umane, gli embrioni, in cambio di una “speranza” di guarigione quando, tra l’altro, la stessa ricerca ha sviluppato tecniche alternative mediante l’utilizzo di cellule staminali adulte o con la riprogrammazione cellulare? Quali sono i criteri per stabilire a quali condizioni è corretto avviare una sperimentazione su esseri umani? È giusto sfruttare una persona malata, in grave stato di afflizione, per provare sul campo una tecnica non sicura, come hanno dimostrato anche i test condotti sui topi?
Con questa avvertenza, propongo la lettura dei seguenti articoli.


Staminali, al via negli Usa i primi test su pazienti ciechi e paralizzati, 30 agosto 2010, dal sito http://www.portaledibioetica.it
Per la prima volta saranno effettuati test sull'uomo sull'efficacia delle cellule staminali embrionali. Una equipe di ricercatori della Geron Corp, in California, si preparano ad iniettare delle cellule staminali in pazienti affetti da forme progressive di cecità e in altri parzialmente paralizzati e con danni devastanti al midollo spinale. Thomas B. Okarma, presidente della Geron e responsabile del progetto, si è detto molto ottimista per i possibili risultati.
Okarma, che dopo anni di attesa ha ricevuto dalla Food and Drug Administration (Fda) il via libera ad effettuare test su esseri umani è certo che il processo permetterà alla medicina di fare passi da gigante. "Se avremo ragione - ha commentato - rivoluzioneremo le terapie di molte malattie croniche".
Ma non tutti, tra i sostenitori della ricerca sulle staminali, condividono il suo entusiasmo. "Abbiamo disperatamente bisogno di sapere come queste cellule si comporteranno negli umani", ha osservato John Gearhart, un pioniere delle staminali dell'Università della Pennsylvania. Gearhart , tuttavia, non si nasconde i possibili rischi per i pazienti e si interroga: "Stiamo trapiantando cellule che si svilupperanno in tumori?” e ancora “resteranno dove le metteremo e faranno quello che vogliamo?".
Soltanto il tempo potrà dirlo ma intanto c’è chi, probabilmente per disperazione, ha accettato di correre il rischio, nella speranza di poter avere una vita libera dai limiti imposti da questi terribili handicap.


RICERCA - Staminali, il Paziente Zero - Rivoluzione al via negli Usa- Il primo test con cellule embrionali dell'azienda privata Geron per ricostruire la guaina dei nervi dopo una lesione spinale. L'annuncio arriva mentre rimane ancora incerto il finanziamento del governo nonostante il parere favorevole di Obama
dal nostro inviato ANGELO AQUARO (12 ottobre 2010) - http://www.repubblica.it

NEW YORK - Il Paziente Zero che riposa in una stanza dello Shepherd Center di Atlanta sa che gli occhi di tutto il mondo sono puntati su di lui: il primo uomo sottoposto alla cura delle cellule staminali embrionali. Meno di due settimane fa quell'incidente alla spina dorsale gli aveva distrutto la vita. Oggi la speranza di potercela fare: miracolosamente. Non lo dice anche il Vangelo che far camminare i paralitici è miracolo?

L'annuncio è di quelli che andrebbero definiti storici. Le staminali sono il futuro della scienza: le cellule che "a comando" possono svilupparsi in meccanismi riparatrici multiuso. Oggi la spina dorsale. Domani il Parkinson e l'Alzheimer, il diabete e le malattie del cuore. Ma l'annuncio della Geron, che ha regalato un altro record alla città della Coca Cola e della Cnn, e fatto schizzare in Borsa il valore della compagnia, viene accolto con l'entusiasmo e lo scetticismo che da sempre circondano la questione. L'utilizzo delle staminali embrionali prevede appunto la distruzione di embrioni: cioè di potenziali vite umane.

E intanto dall'Harvard Stem Cell Institute arriva un altro tipo di annuncio. I ricercatori avrebbero trovato "un nuovo, più sano e più etico modo di riprogrammare cellule della pelle in cellule staminali": l'Ips, l'Induced Pluripotent Stem, si contrappone appunto all'Esc, Embryonic Stem Cell, e produrrebbe delle cellule "quasi indistinguibili" dalle staminali.

Già in estate la Geron aveva ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration. L'ente governativo che regola la ricerca medica e l'uso dei farmaci aveva autorizzato la sperimentazione dopo che la compagnia - che ha investito 170 milioni - era stata "rimandata" al primo esame: i test eseguiti sui topi avevano riscontrato più di un problema. Ora il via alla sperimentazioni nella clinica di Atlanta e presto in altre sei strutture. Tra queste c'è anche il Northwestern Medicine Center di Chicago. E non è solo un caso che si tratti della città di Barack Obama.

Il presidente l'anno scorso aveva finalmente aperto il rubinetto ai fondi sulle staminali che George W. Bush aveva invece tenuto ben stretto. Ma la causa intentata da due ricercatori ha spinto un giudice federale a bloccare la direttiva. La legge americana vieta il finanziamento di studi che prevedano la distruzione di embrioni.

L'ordine di Obama per la verità riguarda una tranche della ricerca che non prevede l'operazione incriminata: ma l'amministrazione ha fatto comunque appello e nell'attesa i fondi sono stati sbloccati.

La Geron è una società privata e se ne può infischiare di tutte le polemiche politiche. Il suo fondatore Thomas Orkama oggi esulta e ricorda che quando nel 1999 cominciò a lavorare sulle staminali "molti predissero che ci sarebbero voluti decenni prima che la terapia potesse essere sperimentata sull'uomo. Cominciare oggi la cura con il GRNOPC1 costituisce una vera pietra miliare". GRNOPC1 è il nome tecnico del prodotto. Il Paziente Zero è stato sottoposto al bombardamento di milioni di cellule iniettate nel punto della lesione e programmate per trasformarsi negli "oligodendrociti" responsabili della trasmissione dei segnali tra i neuroni. L'obiettivo è la formazione di nuova "mielina": cioè la guaina che permette ai neuroni di far viaggiare le informazioni.

Gli esperimenti condotti sui topi hanno dimostrato che se iniettate entro sette giorni dall'incidente le cellule hanno "significativamente migliorato" la capacità locomotoria degli animali. Proprio per questo il Paziente Zero è stato selezionato tra quelli che hanno avuto un incidente negli ultimi 14 giorni: la clinica di Atlanta è specializzata nella cura della spina dorsale.

E adesso? Ian Wilmut, il papà della pecora Dolly, esulta. Ma chiarisce che "l'obiettivo di queste prime sperimentazioni è trovare prima di tutto conferma che non c'è pericolo per i pazienti". L'interrogativo insegue da sempre anche i tifosi del trattamento.  "C'è il rischio, per esempio, di impiantare cellule che possono causare tumori", dice Johan Gearhart dell'università di Pennsylvania.  Toccherà al Paziente Zero svelarci se i miracoli sono possibili anche su questa terra.

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