mercoledì 6 ottobre 2010

FECONDAZIONE: RABBINI DIVISI SU ETICITA' FIVET- Salvatore Izzo - (AGI) - CdV, 5 ott.
 Anche per la morale ebraica il compimento dell'atto sessuale e' parte integrante del compimento del precetto biblico "andate e moltiplicatevi" e dunque qualunque ausilio esterno alla coppia non e' etico. Ma ugualmente il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, al referendum del 2005 sulla Legge 40 voto' "si', tranne che al quesito sulla fecondazione eterologa".
E in questi giorni, commentando il nobel al britannico Edwards, ha invitato a "fare distinzione tra una realizzazione scientifica rilevante e le possibilita' che questa apre. Queste possono essere dal punto di vista etico alcune lecite ed altre no, dipende dai sistemi di valutazione che si impiegano.
Sono due aspetti che - per Di Segni - operano distintamente, quella della fecondazione assistita non e' una scoperta scientifica malvagia, anzi e' vero il contrario, quindi si deve operare sulle singole opzioni".
Una posizione "aperta" che Alfredo Mordechai Rabello, docente di diritto ebraico all'Universita' di Gerusalemme, condivide. "Anche alla luce dei progressi compiuti dalla scienza, la maggioranza delle autorita' rabbiniche - spiega - ritiene che la cosa importante sia il risultato finale e quindi vi e' da vedere senz'altro nella nascita di un bambino attraverso l'inseminazione artificiale il compimento del precetto biblico "crescete e moltiplicatevi".
Un altro problema riguarda il divieto di distruzione dello sperma: vi sono autorita' religiose che considerano proibita ogni emissione di sperma che non avvenga durante un comune rapporto sessuale, negli organi genitali della donna e quindi considerano proibita anche questo genere di riproduzione, aggiungendo alcuni anche elementi kabbalistici. "I dilemmi ed i problemi - osserva il giurista - sono molto numerosi, ma dal punto di vista del Diritto ebraico non vi e' una soluzione che sia accettata da tutti. La vita sembra obbligarci a continue scelte, che non sono sic et sempliciter fra bene e male".
Di certo nella Bibbia si legge: "Tuo malgrado tu nasci e tuo malgrado tu muori e tuo malgrado renderai conto (delle tue azioni) davanti al Re di tutti i re, il Santo, Benedetto Egli sia". E dunque, conclude Mordechai Rabello ribadendo la illiceita' della selezione degli embrioni, che la Legge 40 tenta di limitare, "di fronte alla scelta fra la nascita di un bambino con il pericolo che rimanga orfano in giovane eta' o evitare la sua nascita, il bambino preferira' sempre il proseguimento della vita (fatta eccezione nel caso di terribili sofferenze, in cui si preferisce morire anziche' proseguire a vivere) con tutto quello che cio' comporta".
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