sabato 2 ottobre 2010

Interruzioni di gravidanza per motivi economici? Stop dalla Lombardia, che apre un nuovo fondo - Si chiama Nasko. È un assegno di 250 euro al mese per 18 mesi. E ora anche altri enti chiedono a Formigoni del suo modello di welfare: Lombardia laboratorio - DA MILANO DAVIDE RE – Avvenire, 2 ottobre 2010
«Mai più in Lombardia una donna deve sentirsi costretta ad abortire per motivi economici. Mai più...». Così il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha spiegato ieri, primo giorno di operatività del fondo Nasko, le ragioni che hanno portato l’ente da lui diretto ad istituire un fondo a tutela delle gestanti in difficoltà, che scelgono di continuare a portare avanti la gravidanza. In pratica, la Regione Lombardia mette a disposizione un assegno mensile di 250 euro (per un massimo di 18 mesi) alle donne che rinunciano ad una interruzione di gravidanza, decisa appunto per problemi economici.
Nasko ha una dotazione di 5 milioni di euro e prevede di garantire un contributo complessivo fino a 4.500 euro nell’arco di 18 mesi (suddivisi tra il periodo precedente il parto e quello successivo alla nascita del bambino). L’assegno, sarà erogato direttamente alle donne che accetteranno e seguiranno un progetto personalizzato di aiuto realizzato dai Consultori familiari e dai Centri di aiuto alla Vita. Una scelta che non è un caso isolato nelle politiche di welfare della Lombardia. «La Regione – ha illustrato ancora Formigoni – è da sempre attenta ai problemi della natalità e al sostegno alle famiglie». Il fondo Nasko infatti è parte integrante di una politica di welfare, che vede servizi socioassistenziali e socioeconomici a favore della persona e dell’individuo, «la dote scuola, il fondo sostegno affitti, sono solo due esempio di quanto facciamo», dice ancora Formigoni.
Ma il punto forte è sul fronte di tutela alla vita, “fin dal suo concepimento”, come è stato scritto all’interno di alcune norme regionali, che regolano i servizi legati alla Sanità e all’assistenza.
Idee innovative, come gli asili aziendali, che hanno fatto della Lombardia un laboratorio del welfare nazionale, tanto che altre Regioni, come per esempio il Lazio governato dal presidente Renata Polverini, e lo stesso ministero, più di una volta hanno chiesto alla Lombardia lumi sul risultato di alcuni progetti. «I nostri progetti e le nostre soluzioni – ha detto ancora Formigoni – vengono sempre proposte attraverso la ricetta della sussidiarietà. Ma l’idea di fondo è che la persona e la vita siano sempre da tutelare».

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