martedì 28 dicembre 2010

La strage degli innocenti sono i tanti bimbi mai nati, aborto un crimine. La vita va difesa sul lavoro, nella giustizia sociale, assurdo morire per lavoro. Basta con le persecuzioni ai cristiani di Bruno Volpe da da http://www.pontifex.roma.it

La Chiesa celebra la festa dei Santi Innocenti, ossia quei poveri bimbi che il re Erode volle mettere a morte per uccidere anche Cristo . Una mattanza da fare invidia a quelle staliniane o di Hitler. Ne parliamo con Monsignor Francesco Cosmo Ruppi, Arcivescovo Emerito di Lecce. Eccellenza, chi sono le vittime di Erode di oggi? "credo che le più innocenti siano i tanti bimbi che non hanno avuto la possibilità di venire al mondo non per loro volontà, ma solo per egoismo e scelte infelici dei genitori. Insomma, l'aborto oggi é la cosa che maggiormente colpisce di più per la mancanza di rispetto del senso della vita". Che fare per combatterlo? "fare capire con attenzione e amore che la vita non é una nostra proprietà, che é un dono, che ne siamo amministratori e dunque la dobbiamo amministrare con la diligenza che si chiede ad un buon servitore. Sopprimere un esserino é un atto barbarico". Oggi vige comunque una cultura della morte: "questo è vero, la vita non riceve grandi attenzioni, ma a tutti i livelli e accanto all'aborto, va considerata la eutanasia che rispecchia la stessa mentalità autosufficiente ed arrogante di chi si arroga appunto compiti che toccano a Dio".

Tra i morti innocenti anche i tanti cristiani perseguitati nel mondo: "ha fatto bene il Papa ad alzare la voce. Oggi i cristiani, per la loro mitezza e la loro pace, sono uccisi in molte parti del mondo e non sembra che questo importi molto agli organismi internazionali. E'ora di dire basta a questa indegna carneficina".

Altre vittime di Erode di oggi? "chi muore di droga, per i mercanti della morte, speculatori delle altrui debolezze, i poveri, coloro che non possono permettersi una casa, una vita degna, chi non ha lavoro, chi lo ha perso e non trova solidarietà, i senza dimora e quei poveretti che in una società che si pregia di definirsi progredita, muoiono assiderati e per la strada sotto gli occhi indifferenti di chi parte magari per la vacanze. Questo é uno scandalo".

Come lo é morire sul lavoro: "il lavoro, degno e sicuro, é un diritto ed uno stato che voglia dirsi civile deve assicurarlo, ma secondo standard di sicurezza. L'imprenditore non ha alcun diritto a lesinare sulla sicurezza e le condizioni di lavoro, tanto meno sul salario giusto. Non é decente speculare sui lavoratori, ma questo accade perché molti imprenditori eticamente poco seri, non si attivano e fidano in sistemi ispettivi vecchi e poco penetranti".

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