Ungheria - Tutela della vita, cambia la Costituzione Ma non c’è solo la scelta ideale a guidare la svolta: il sistema pensionistico è ormai al collasso di Lorenzo Fazzini – Avvenire, 16 dicembre 2010
Importante svolta pro-vita all’orizzonte in Ungheria, uno dei Paesi finora più abortisti d’Europa. Un’inversione di tendenza dettata anche da evidenti motivazioni economiche, oltre che da un’impostazione politica ispirata al rispetto della dignità della vita nascente. Questo è quanto a cui sta lavorando un apposito comitato parlamentare istituito all’interno dell’Assemblea nazionale, saldamente guidata dal partito Fidesz, che ad aprile scorso ha vinto le elezioni politiche alla guida di una coalizione cui partecipa anche il Partito popolare democraticocristiano, coalizione che raggruppa i 2/3 dei seggi (263 su 386) in appoggio al premier Viktor Orban. Infatti, nella bozza di modifica della Costituzione – oggi vige ancora quella approvata nel 1989, con il sistema comunista ormai al collasso anche a Budapest –, presentata in questi giorni in aula, viene introdotto il rispetto della vita umana «dal concepimento». Una dichiarazione di principio che avrà di certo ripercussioni importanti sulla legislazione vigente in tema di interruzione
Cdi gravidanza: l’Ungheria vanta una norma approvata nel 1950 dal governo comunista che è una delle più permissive d’Europa, con il 30% delle gravidanze che oggi viene interrotto. ome segnala il Wall Street Journal, però, oltre a una motivazione ideale – il partito Fidesz è formato dagli studenti ex comunisti che guidarono la ribellione al comunismo nel 1989 – c’è una ragione economica: «È una questione di futuro» scriveva il quotidiano Usa spiegando l’inverno demografico che sta attanagliando Budapest: «La nuova costituzione ungherese potrebbe essere interpretata come una risposta al declino demografico che sta intaccando il sistema pensionistico del Paese».
E il sito Lifesitenews offre i dati: il tasso di fertilità è di 1,39 figli per donna, le ungheresi diventano madri a 42,6 anni, il tasso di crescita demografica nazionale è negativo, pari a 0,156. La decisione al vaglio del Parlamento resterà una pietra miliare nella politica nazionale, visto che per modificare la Costituzione sarà necessario avere i 2/3 dei parlamentari. E la crescita incredibile del Fidesz, passato dall’8% negli anni ’90 al 52% dell’ultima tornata elettorale, fa pensare che tale exploit non sia facilmente replicabile.
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