Comitato di Bioetica - Sperimentazioni, i paletti del «sì» - Avvenire,
18 ottobre 2012
Il Comitato nazionale per la bioetica ha dato il via libera alle sperimentazioni
cliniche nei pazienti «che non sono in grado di dare il consenso informato in situazioni
di urgenza». Sperimentazioni di cui l’organismo attesta la «liceità» purché avvengano
con limiti precisi. Quattro sono le condizioni dettate dal Comitato:
l’approvazione di un protocollo da parte di un Comitato etico nazionale
istituito ad hoc; l’accertamento di una eventuale volontà contraria
precedentemente espressa dal paziente; la richiesta di un consenso differito da
parte del paziente o dal rappresentante legale; la pubblicazione dei risultati della
sperimentazione per evitare inutili duplicazioni. Il testo sulle sperimentazioni
(firmato da Lorenzo D’Avack, Silvio Garattini e Rodolfo Proietti) è stato
approvato all’unanimità. «Si tratta di situazioni specifiche per le quali esistono
trattamenti, ma scarsamente efficaci e non in grado di migliorare la prognosi –
si legge in una nota del Cnb –. Sottrarre questi soggetti alla sperimentazione clinica
significherebbe da un lato ridurre la speranza che possano avere benefici e che
la loro malattia possa essere curata e dall’altro impedire che le terapie
disponibili possano essere migliorate anche per i pazienti futuri». Il Comitato
ha preso la sua decisione alla luce dell’analisi della regolamentazione internazionale
e italiana
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