Il filosofo Spaemann: «i cattolici difendono la vera potenza della ragione» - 17 ottobre, 2012 - http://www.uccronline.it
Come sappiamo “L’Anno della Fede”, voluto da Benedetto XVI, si è aperto giovedì 11 ottobre in Piazza San Pietro a 50 anni esatti dall’inizio del Concilio Vaticano II. Come riporta l’ottimo blog diAntonio Sanfrancesco su “Linkiesta”, il Papa a conclusione della celebrazione eucaristica ha affidato dei messaggi ai governanti, agli uomini di scienza e pensiero, di sport e a diversi artisti.
Tra questi Fabiola Giannotti, fisico di ricerca del Cern e tra le maggiori responsabili della scoperta del “bosone di Higgs”, il compositore scozzeseJames MacMillan, lo scultore Arnaldo Pomodoro, il regista Ermanno Olmi, l’atleta paralimpica Annalisa Minetti, o Jocelyne Khoueiry, fondatrice di un movimento di donne libanesi che hanno a cuore l’educazione dei giovani. I messaggi ai lavoratori sono stati consegnati a Luis Alberto Urzúa Iribarren, uno degli operai cileni rimasti intrappolati per più di due mesi nella miniera di San José, ma anche a Renato Caputol e Flor Ventura con i loro quattro figli, lavoratori immigrati in Italia dalle Filippine 23 anni fa ecc.
A rappresentare gli intellettuali e scienziati, tra gli altri, c’era anche il prestigioso filosofo e teologo tedesco Robert Spaemann, professore emerito di filosofia presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera e amico intimo di Benedetto XVI. Intervistato da “Radio Vaticana” , il filosofo ha sottolineato che l’Anno della fede è anche un anno della ragione: «Una persona deve essere, in ultima analisi, coerente con la sua ragione, e se la sua ragione e la sua fede gli dicono qualcosa di opposto, questo significa che c’è qualcosa che non va. Non può costringersi ad una alternativa al ribasso: “o la fede o la ragione”, ma deve cercare di trovare una unità. L’apostolo Paolo definisce la fede “rationabile obsequium”, ovvero un’obbedienza ragionevole».
Oggi lo scientismo, ha continuato Spaemann, «indebolisce la ragione fino a dire che non è capace di raggiungere la verità. Così oggi l’ultima parola dovrebbe essere quella del relativismo che in realtà è incapace di vedere la verità. Ora, paradossalmente, è chi ha fede che oggi difende le capacità della ragione. Se oggi trovate qualcuno che afferma con forza la capacità della ragione di raggiungere la verità, allora si può quasi essere certi che si tratti di un cattolico».
E in conclusione, ha affermato che la fede è amica della ragione «perché dove Dio è negato, alla fine anche la ragione è negata». Ancora una volta ecco spiegato in modo semplice e convincente il poco simpatico, ma molto provocatorio, titolo di questo semplice sito web: “Unione Cristiani Cattolici Razionali”.
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