Leggi restrittive diminuiscono il numero di aborti (e non aumentano
mortalità materna) - Lo rivelano i dati divulgati dal Dipartimento di Salute
dell’Arizona. - 29 settembre, 2012 - http://www.uccronline.it
Le leggi restrittive sull’aborto
diminuiscono il numero di interruzioni di gravidanza. Lo dimostrano i dati
divulgati dal Dipartimento di Salute dell’Arizona, i quali rilevano che il
numero di aborti praticati è diminuito del 7,3 per cento rispetto allo scorso
anno. Già nel 2011 si segnalava l’inizio
della diminuzione di aborti.
Tale significativo declino, si fa
notare, è dovuto all’emanazione di una serie di leggi pro life firmate dal
governatore Jan Brewer nel 2009 e accolte dalla Corte d’Appello. Esse impongono
il consenso parentale per abortire, l’ecografia, l’obbligo di fornire
informazioni adeguate sui rischi dell’aborto, sullo sviluppo del feto e le
possibili alternative (adozione ecc.),
la protezione per la libertà di coscienza dei medici e operatori
sanitari e un adeguato periodo di attesa.
Il caso dell’Arizona mostra
l’efficacia delle leggi pro-life, anche se esiste ormai un ampio corpus di
ricerche che documenta l’efficacia di tali normative. I paesi in cui l’aborto è
illegale o soggetto a rigorose restrizioni (come l’Irlanda e il Cile) godono ad
esempio di bassi tassi di mortalità materna.
Elard S. Koch, epidemiologo del
Dipartimento di Medicina dell’Università del Cile, uno degli autori che ha
dimostrato il beneficio di queste normative, ha commentato recentemente:
«Questi dati suggeriscono che nel corso del tempo, le leggi restrittive
sull’aborto possono avere effetto. In effetti, il Cile presenta oggi uno dei
più bassi tassi di morti materne legate all’aborto in tutto il mondo con un
calo del 92,3% dal 1989 e una diminuzione del 99,1% accumulata in 50 anni. E’
necessario sottolineare che il nostro studio conferma che il divieto di aborto
non è legato ai tassi globali di mortalità materna. In altre parole, rendendo
illegale l’aborto non si aumenta la mortalità materna: è un dato scientifico
dimostrato nel nostro studio».
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