Come cambia Ssn. «Diritto alle cure non ammette più sprechi» - Roberto
Turno - Il Sole 24 Ore - 2 novembre 2012 - http://www.sivempveneto.it
Come è cambiato, e come cambierà
ancora il nostro rapporto con la sanità pubblica è storia di questi giorni. E
ancora di più dei prossimi mesi. Per gli assistiti, per chi opera nel Ssn, per
le imprese che nel Ssn recitano un ruolo decisivo.
E naturalmente per il sistema
sanitario destinato comunque a cambiar pelle, tra la lotta agli sprechi e alle
sacche di inefficienza e il fatale abbandono del welfare dell'assistenza che ci
ha accompagnato per decenni con la conquista di diritti fondamentali nel segno di
una presunta universalità che però ha portato con sé anche guasti infiniti,
dilapidazione di risorse pubbliche, arricchimenti privati e partitocrazia
invadente in tutti i gangli delle asl e degli ospedali. Con le debite
differenze tra le Regioni, anche per quanto riguarda l'accesso alle cure e la
qualità dei servizi.
E quasi un'Italia dimezzata
quella che il Governo tecnico dei professori s'è trovato a dover gestire in
questa lunga fase di crisi e di recessione anche per quanto riguarda
l'assistenza sanitaria. Camminare come prima, di sicuro, non è più possibile.
Anche se, va detto, non tutto, e non dappertutto, è bloccato o mal gestito
nella sanità pubblica, che poi è stata il primo avamposto dell'autonomia
locale, non diciamo del federalismo. Cambiare, insomma, era ed è un imperativo.
Tutto sta a vedere se al macero rischiano di finire anche i successi e ampie
fette di garanzie (anche costituzionali) di assistenza per un sistema che
vorremmo pur sempre universalistico, anche se rinnovato. Le manovre degli
ultimi 15 mesi rappresentano il vero spartiacque tra passato e futuro. I mega
tagli della manovra estiva di Berlusconi-Tremonti del 2011, il salva-Italia di
Monti con la stangata sulle addizionali Irpef, la spending review che ha messo
a dieta non solo beni e servizi, la legge di stabilità 2013 che usa ancora una
volta le forbici. Andando a ritroso ancora di un anno, la stessa Corte dei
conti ha calcolato tagli per 31 miliardi fino al 2015. Che tutto ciò possa
essere indolore, è impossibile. Gli effetti li vedremo soprattutto dal prossimo
anno, anche se già li stiamo scontando.
E qui che si inserisce il
"decreto Balduzzi", che di tagli non ne aggiunge. Anzi vuole
interviene per razionalizzare, cercare di garantire le mitiche cure
"h24". Interventi di sistema. Che la nostra vita, quella di medici e
operatori del Ssn, la cambieranno di sicuro, come spiegano gli articoli in
queste pagine. Speriamo la facilitino e la migliorino, perché un Ssn ancora
universalistico, per restar tale, deve pensare solo al diritto alle cure,
rapide e di qualità. Per chi soffre. E paga le tasse.
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