lunedì 5 novembre 2012


Dati sperimentali sui Farmaci gli Scienziati chiedono Trasparenza - 1 novembre 2012 - http://archiviostorico.corriere.it

A pochi giorni dal ritiro dei vaccini antinfluenzali un altro caso che coinvolge l'influenza e un'azienda farmaceutica si presenta all'attenzione della comunità scientifica (e civile). A proporlo è la rivista medica inglese British Medical Journal, che ha deciso di aprire un sito Internet dedicato esclusivamente al farmaco antinfluenzale oseltamivir (Tamiflu). L'obiettivo, dichiarato, è esercitare pressione sulla Roche, titolare del brevetto, affinché renda noti dati sul medicinale non accessibili al pubblico. Sulla molecola, secondo quanto riferisce la rivista britannica, sono state condotte dieci sperimentazioni cliniche, delle quali due sono state pubblicate e otto sottoposte alle autorità regolatorie (deputate ad autorizzare o meno commercializzazione e indicazioni dei farmaci) ma non rese di pubblico dominio. L'azienda farmaceutica non ha infranto regole: quella seguita è una prassi normale. Però alcuni scienziati appartenenti al gruppo Cochrane Collaboration, specializzati in revisioni degli studi scientifici, chiedono da tempo la disponibilità di tutti i dati sperimentali per poter operare una valutazione più completa sull'efficacia del farmaco. In realtà quello del Tamiflu è probabilmente solo un primo caso, per quanto di notevole interesse per il suo alto fatturato in occasione delle minacce pandemiche degli ultimi anni. In gioco c'è la posta, ben più alta, del libero accesso, come norma, all'intero corpo dei dati sperimentali su qualsiasi farmaco o presidio medico-chirurgico. Si tratta di un problema non semplice. Però l'esistenza di un movimento di opinione che nel mondo scientifico preme in questa direzione non può meravigliare, vista la necessità dei sistemi sanitari di indirizzare i propri investimenti sulla base di valutazioni sempre più solide e incontestabili. In quest'ottica gli episodi degli ultimi giorni relativi ai vaccini e l'iniziativa del British Medical Journal, invece che rappresentare per un'industria cruciale come quella del farmaco solo situazioni che espongono a giudizi sommari, magari ingiusti e affrettati, potrebbero trasformarsi in un'opportunità da non lasciarsi sfuggire per l'avvio di una stagione di maggiore trasparenza, e quindi di rinnovata fiducia, con istituzioni e cittadini.RIPRODUZIONE RISERVATA
Luigi Ripamonti

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