Il Papa in tv, l'anima e lo stato vegetativo, di Andrea Tornielli, La Stampa, 20 aprile 2011
Le persone che vivono in stato vegetativo percepiscono l'amore di chi li circonda. E l'anima di coloro che si trovano in questa condizione non si stacca dal loro corpo.
Lo dirà Benedetto XVI nell'intervista trasmessa da «A Sua immagine» su Raiuno il pomeriggio del 22 aprile, Venerdì santo, rispondendo alla domanda della madre di Francesco Grillo, un giovane di Busto Arsizio affetto da sclerosi multipla e da due anni in coma.
La donna ha chiesto al Papa: «Dove si trova l'anima di mio figlio?».
Per la prima volta un Pontefice partecipa a un programma televisivo e affronta quesiti raccolti tra j fedeli. Nel giorno . in cui la Chiesa rivive la passione di Gesù, Ratzinger parlerà della sofferenza, del dramma del dolore innocente, delle difficoltà dei cristiani perseguitati.
L'intervista, programmata da tempo, è stata realizzata da Rosario Carello, il conduttore di «A Sua immagine» ed è stata registrata lo scorso venerdì in Vaticano' nella biblioteca del palazzo apostolico.
Inizialmente era stato annunciato che il Papa avrebbe risposto a tre soli quesiti sul suo nuovo libro dedicato a Gesù. Visto l'interesse suscitato dall'iniziativa e il numero considerevole richieste raccolte dalla redazione - ne sono arrivate oltre duemila - gli è stato proposto allungare i tempi e di allargare l'orizzonte.
Lui ha accettato, mostrando ancora una volta di non volersi sottrarre alle domande più spinose e all'occhio della telecamere, L'intervista tv arriva pochi mesi dopo quella realizzata dal giornalista tedesco Peter Seewald e trasformata nel best seller Luce del mondo.
La domanda sull'anima di chi vive in stato vegetativo, registrata dalla madre di Francesco Grillo accanto al letto del figlio assistito all'ospedale della Fondazione Raimondi di Gorla Minore, è stata la più toccante. Maria ha chiesto a Benedetto XVI se l'anima di Francesco abbia già abbandonato il suo corpo o sia ancora accanto a lui, malgrado la sua condizione di incoscienza.
Il Papa teologo ha spiegato che l'anima non abbandona il corpo, anche se la persona è in stato di incoscienza. Ma ha insistito sul fatto che le persone in coma, anche quelle che vivono in questo stato da molti anni, possono percepire l'amore, l'affetto, l'attenzione di chi sta loro intorno. Un affetto con il quale Francesco è continuamente a contatto. A visitarlo, ogni giorno, arriva la sorella del giovane, spesso accompagnata dalle tre figlie di 4, 6 e 8 anni. «Sono davvero attaccatissime allo zio, gli parlano, lo accarezzano, gli chiedono di svegliarsi».
Non meno commovente, sarà la prima domanda a cui Ratzinger risponderà, quella di una bambina giapponese di 7 anni, Elena, che ha il padre italiano.
La piccola durante il recente terremoto era in Giappone, ha visto morire molti bambini, è ancora spaventata. E ha scritto al Papa chiedendo perché queste cose accadano. Anche questo un tema dibattuto, al centro di recenti polemiche per le dichiarazioni del vicepresidente del Cnr Roberto De Mattei. Alle catastrofi naturali Benedetto XVI ha fatto cenno domenica durante la messa delle Palme, quando ha ricordato: i nostri limiti sono rimasti: basti pensare alle catastrofi che in questi mesi hanno afflitto e continuano ad affliggere l'umanità».
Tra le domande ci sarà quella di una mamma musulmana che vive in Costa d'Avorio, e quella di sette studenti cristiani di Baghdad, Il Papa affronterà anche il tema della «discesa agli inferi» di Gesù dopo la sua morte.
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