Il realismo che tutela la vita – di Giacomo Rocchi sul progetto di legge sulle DAT http://veritaevita.blogspot.com/
Domenico Delle Foglie invoca il "realismo" e, citando Sant'Agostino, alimenta "la consapevolezza dell'antiperfettismo che dovrebbe guidare come una stella polare chiunque occupi un seggio in Parlamento ma anche una cattedra pubblicam o uno spazio giornalistico", difendendo, quindi, "norme laiche che producono il danno minore".
Abbiamo letto bene: "leggi che producono il male minore".
Nella nostra ignoranza teologica, pensavamo che il legislatore dovesse approvare leggi che producono il bene e che evitano il male (maggiore o minore che sia)... Ma Delle Foglie ha pronta la risposta: "Non esistono leggi cattoliche, ma solo leggi fatte dagli uomini e perciò perfettibili".
In sostanza il ragionamento di Delle Foglie è il seguente: nessuna legge è stata ancora approvata, il progetto che si sta per approvare produce un male, approviamolo ("qui e ora")!
Sommessamente proponiamo un percorso logico diverso: nessuna legge è stata approvata, il progetto che si sta per approvare produce un male, non approviamolo!
Se davvero una legge è necessaria, approviamo una legge che produca il bene!
Mentre Delle Foglie si esercita su Sant'Agostino, dando per ammesso che "certe cose non si possono cambiare", nello stesso numero di Avvenire il prof. Alberto Gambino esercita davvero il realismo invocato da Delle Foglie.
In "Vite da tutelare. Anche per i minori", punta l'attenzione sulla tutela dei minori e degli incapaci, evidenziando "zone grigie, senza tutela effettiva" e giungendo alla conclusione che
"occorre allora prevedere che in casi di minore età incapace di
rappresentare desideri e scelte, non sia richiesto il consenso informato dei
genitori per attivare una terapia necessaria".
Il professor Gambino cita espressamente il tema dei neonati prematuri: non è difficile cogliere nelle sue argomentazioni alcune di quelle che, fin dal gennaio 2010, il Comitato Verità e Vita ha proposto nel "Manifesto Appello contro la legge sul testamento biologico e contro ogni eutanasia".
E allora, Delle Foglie: vogliamo davvero "fare i conti con il dato di realtà"? Le interessa o no salvare i neonati ("qui e ora") da chi vuole lasciarli morire?
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